Oggi celebriamo una leggenda dell’opera barocca. Farinelli, nato Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi nel 1705 a Andria, Regno di Napoli, è diventato uno dei cantanti più celebri nella storia della lirica. Castrato a sette anni per preservare la sua voce, Farinelli ha contribuito significativamente alla scena musicale del XVIII secolo, diventando un’icona del bel canto. Nel 319° anniversario dalla sua nascita, esploriamo la sua vita e celebriamo il suo contributo alla musica settecentesca. Farinelli biografia
La vita di Farinelli Farinelli biografia
L’Addestramento e il Talento Eccezionale Farinelli biografia
Farinelli, noto anche con il nome di Carlo Broschi prima di assumere l’identità di castrato, iniziò il suo percorso musicale sotto la guida di Nicola Porpora, un rinomato compositore e insegnante del periodo. Il giovane talento dimostrò fin da subito una predisposizione eccezionale per la musica, e Porpora riconobbe il suo straordinario potenziale. L’addestramento di Farinelli non si limitò solo allo sviluppo tecnico della voce, ma coinvolse anche l’apprendimento delle arti drammatiche e della presenza scenica. La voce di Farinelli, castrato precoce, ebbe la fortuna di mantenere una gamma vocale eccezionalmente ampia, dalla profondità di un contralto agli acuti di un soprano. La sua tecnica vocale raffinata gli permise di affrontare ornamenti complessi e virtuosismi, caratteristiche distintive del bel canto. La sua abilità nell’esecuzione di passaggi agili e nella gestione di lunghe frasi musicali contribuì a consolidare la sua reputazione di straordinario virtuoso. Il periodo di formazione di Farinelli fu cruciale anche per l’esplorazione di diversi stili musicali, poiché il suo repertorio spaziava dall’opera seria alle arie più leggere. Il suo addestramento completo e la sua versatilità musicale lo prepararono per una carriera che avrebbe attraversato molte corti europee e coperto una vasta gamma di ruoli operistici. Il giovane castrato, attraverso anni di studio e pratica costante, sviluppò una padronanza tecnica e interpretativa che lo distinse dalla folla di cantanti dell’epoca. Il suo talento e la sua abilità nel trasmettere emozioni attraverso la voce erano evidenti non solo nella precisione tecnica, ma anche nella sua capacità di connettersi con il pubblico attraverso una potente espressività. L’addestramento di Farinelli, pertanto, non fu solo un percorso tecnico, ma un’immersione completa nell’arte dell’interpretazione e dell’espressione.
Carriera in Europa
Farinelli intraprese una carriera straordinaria nell’Europa del XVIII secolo, esibendosi nei centri culturali più prestigiosi e contribuendo significativamente allo sviluppo dell’opera barocca. La sua voce eccezionale e la tecnica vocale impeccabile gli aprirono le porte dei teatri più rinomati e gli guadagnarono l’ammirazione di monarchi e aristocratici. A Londra, Farinelli fece il suo debutto nel 1734 al King’s Theatre. Conquistò subito il pubblico con la sua voce straordinaria e la sua padronanza delle arie barocche. La sua fama crebbe rapidamente, e durante il suo periodo a Londra collaborò con importanti compositori e librettisti dell’epoca. Successivamente, si trasferì a Vienna, dove la sua presenza fu altrettanto trionfante. La corte asburgica lo accolse con entusiasmo, e il suo stile vocale divenne un punto di riferimento per la tradizione musicale austriaca. La sua capacità di interpretare arie complesse e il suo virtuosismo tecnico lo resero una figura chiave nella scena musicale viennese.
Il Ruolo di Farinelli a Madrid
Il culmine della sua carriera fu a Madrid, dove accettò l’incarico di cantante di corte per Filippo V di Spagna. La sua influenza sulla corte spagnola fu notevole, e la sua voce divenne famosa per il suo potere curativo sulla malinconia del re. Farinelli svolse un ruolo unico come confidente musicale del sovrano, il quale, secondo le cronache dell’epoca, non poteva dormire senza ascoltarlo cantare. La sua permanenza a Madrid consolidò ulteriormente la sua fama. Le esibizioni di Farinelli furono accompagnate da un crescente rispetto per il suo talento sia come cantante che come musicista. La sua presenza nella corte spagnola fu anche un momento chiave nella sua carriera, sottolineando il potere emotivo della sua voce e il suo impatto sulla vita di coloro che lo ascoltavano. Farinelli biografia
Il Declino e la Fine Farinelli biografia
Verso la fine del XVIII secolo, con il cambiamento dei gusti musicali e l’evoluzione del panorama dell’opera, la carriera di Farinelli iniziò a subire un declino. Nuovi stili musicali e compositori emersero, portando con sé una diversa concezione dell’opera. La centralità del castrato nella scena musicale cominciò a essere messa in discussione, e le esigenze del pubblico cambiarono. Farinelli, che aveva regnato come una delle figure di spicco nell’opera barocca, si trovò a dover affrontare una crescente diminuzione dell’interesse nei confronti del suo stile musicale. Il declino della carriera di Farinelli potrebbe anche essere attribuito al fatto che il suo repertorio, ricco di opere barocche elaborate, stava cedendo il passo a nuovi approcci stilistici più leggeri e melodici. Questo cambiamento non solo influenzò la sua popolarità tra il pubblico, ma anche le opportunità di esibizione cominciarono a diminuire. A un certo punto, Farinelli prese la decisione di ritirarsi dall’attività pubblica. Dopo una carriera straordinaria, il cantante si ritirò dalla ribalta e visse gli ultimi anni della sua vita lontano dalle luci della scena.
La morte e l’eredità postuma
La sua morte nel 1782 segnò la fine di un’era. Con lui scomparve una delle voci più straordinarie e celebri del suo tempo. Tuttavia, nonostante il declino finale della sua carriera, il nome di Farinelli non cadde nell’oblio. La sua eredità persiste attraverso i registrazioni storiche e le testimonianze di coloro che ebbero la fortuna di ascoltarlo durante il suo periodo di gloria. Farinelli, con la sua voce unica, rimane un’icona del bel canto e un simbolo di un’epoca in cui la tecnica vocale e la virtuosità erano al centro dell’arte musicale. La sua storia di successo, declino e ritiro sottolinea anche le sfide che gli artisti possono affrontare nel mondo mutevole della musica e dell’opera. La sua eredità continua a vivere attraverso la sua influenza duratura sulla cultura musicale e la memoria delle sue straordinarie esibizioni.
La Leggenda di Farinelli: il film del 1995
La vita di Farinelli è stata avvolta da molte leggende e storie romantiche, ed uno sguardo particolarmente toccante su questo aspetto è offerto dal film “Farinelli – Voce regina” del 1995, diretto da Gérard Corbiau. Questo film biografico si concentra sulla vita del celebre castrato, esplorando la sua carriera, i legami con la famiglia e, in modo particolare, il rapporto con il fratello Riccardo Broschi. Nel film, la leggenda del potere terapeutico della voce di Farinelli sulla malinconia del re Filippo V di Spagna è narrata con grande sensibilità. L’influenza di Farinelli sulla vita del re, interpretato da Stefano Dionisi, è resa in modo magistrale, rivelando le sfumature emotive e psicologiche della relazione tra l’artista e il sovrano. La rappresentazione della voce di Farinelli attraverso le esibizioni canore di Ewa Malas-Godlewska, che ha prestato la sua voce al personaggio, aggiunge una dimensione tangibile al mito. Il film affronta anche la questione della rinuncia all’amore romantico da parte di Farinelli in cambio della sua dedizione alla musica. La relazione complicata tra Farinelli e il suo fratello Riccardo, anch’esso interpretato da Enrico Lo Verso, aggiunge un elemento drammatico alla narrazione. La trama esplora le scelte difficili e i sacrifici personali che hanno caratterizzato la vita del celebre castrato. L’interpretazione intensa e le straordinarie performance canore nel film “Farinelli – Voce regina” contribuiscono a gettare una luce nuova sulla figura leggendaria di Farinelli. Il film offre uno sguardo suggestivo sulla sua vita e sulla sua arte, mettendo in risalto il lato umano dietro la maschera dell’artista celestiale. In questo modo, “Farinelli – Voce regina” aggiunge una dimensione cinematografica e emozionale alla leggenda del grande castrato, arricchendo la comprensione del pubblico sulla sua eredità e sulla sua straordinaria voce regina.