domenica, Dicembre 22, 2024

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10 canzoni da ascoltare almeno una volta nella vita

Sembra una cosa impossibile data l’immensità di canzoni che esistono nella storia della musica. 10 canzoni bellissime 

Infiniti generi, artisti e album pubblicati. Eppure, esiste un TOP 10 della canzoni considerate le più belle di tutte, quelle che si devono assolutamente ascoltare almeno una volta nella vita. 10 canzoni bellissime 

Ovviamente, come in molti campi, quando si parla di musica vige la regola del gusto soggettivo. 10 canzoni bellissime 

Anche se considerate stupende queste celebri 10 canzoni possono essere orribili per altri, specie dalle nuove generazioni considerando che si tratta di uscite non proprio recenti.

La classifica

10) What’d I say, Ray Charles

E pensare che questa canzone è stata improvvisata una tarda sera del lontano 1958, quando Charles e la sua orchestra, nonostante avessero suonato l’intero repertorio, avevano ancora del tempo prima del termine del loro spettacolo; la reazione di gran parte del pubblico fu decisamente positiva e per fortuna Charles decise di inciderla.

9) Smells like teen spirit, Nirvana

Trovare qualcuno che non conosca questo pezzo è un’impresa difficile, una canzone che tuttavia ha da sempre diviso la critica e a molti non è piaciuta come non piacevano i Nirvana.

Durante la stesura del brano Kurt Cobain trovò ispirazione per il titolo durante una notte dedicata all’alcol e al vandalismo in compagnia di un’amica, la quale tracciò sul muro della casa di Cobain con la vernice spray la scritta “Kurt smells like teen spirit” (Kurt profuma di Teen Spirit) con l’intento di ridicolizzarlo.

La frase si riferiva a un deodorante per adolescenti molto in voga all’epoca. Kurt è stato ignaro dell’esistenza di questo deodorante finché il singolo non ha raggiunto il successo.

Lui ha sempre pensato che si trattasse di un apprezzamento riferito alla discussione a proposito di anarchia e punk rock che i due avevano avuto quella sera, concludendo che profumasse ancora di uno “spirito adolescenziale” e “rivoluzionario”.

 8) Hey Jude, The Beatles

Ovviamente non potevano mancare loro, i leggendari Beatles considerati da molti la miglior band musicale di tutti i tempi. Sappiamo con certezza che è stata scritta da Paul McCartney ma la motivazione del pezzo è incerta.

La versione ufficiale è che il brano sia stato dedicato a Julian il figlio di Lennon per confortarlo nel momento del divorzio tra il padre e Cynthia Powell.

Le altre versioni dei fatti riportano che potesse riferirsi o al momento sentimentale difficile di McCartney dopo il fallimento della relazione con Jane Asher, oppure che fosse dedicata ai Beatles stessi, impegnati in un periodo artistico e storico molto particolare.

7) Johnny B. Goode, Chuck Berry

Questa canzone rappresenta, in chiave rock ‘n roll, il sogno americano. Parla di un povero ragazzo di campagna che riesce a diventare una star grazie al duro lavoro e alla sua abilità nel suonare la chitarra.

In una versione inedita precedente, Chuck cantava “ragazzo di colore” invece di “ragazzo di campagna”, ma lo sostituì per paura che non venisse trasmesso alla radio per motivi razziali.

6) Good Vibrations, The Beach Boys

La storia di questa canzone è raccontata da Brian Wilson, membro del famoso gruppo statunitense: da bambino, sua madre gli raccontava che i cani possono percepire le “vibrazioni” degli esseri umani: un cane abbaia se avverte che sono “cattive vibrazioni” quelle emanate da chi gli sta vicino.

Wilson traspose il concetto nell’idea generale delle vibrazioni emotive, sviluppando il concetto che le persone possano emotivamente reagire alla stessa maniera degli animali attraverso le proprie emozioni.

5) Respect, Aretha Franklin

L’iconica voce gospel, soul e R&B una delle cantanti più conosciute di sempre non poteva mancare nella lista.

Nel testo originale di Otis Redding, il punto di vista è quello di un uomo che chiede alla propria compagna di essere rispettato e considerato; nella versione di Aretha Franklin, i generi vengono scambiati.

Questa versione della Franklin diventa un inno dei movimenti femministi, la richiesta di “rispetto” contenuta nella canzone viene allargata all’intera società statunitense.

4) What’s going on, Marvin Gaye

La canzone vuole essere una meditazione e grido nei confronti del mondo e delle sue numerose problematiche. Nell’ottobre 2001, un gruppo di popolari artisti, riuniti sotto il nome collettivo “Artists Against AIDS Worldwide” pubblicarono un album contenente numerose versioni di questo pezzo.

I ricavi sono stati devoluti in beneficenza ad un programma per curare l’AIDS in Africa ed altri Paesi del terzo mondo.

3) Imagine, John Lennon

Ed eccoci al podio, il terzo posto va al capolavoro di Lennon Imagine, la colonna sonora dei movimenti pacifisti.

Tuttavia Lennon ammise che i contenuti del testo di Imagine la avvicinano più al Manifesto del partito comunista che a un inno alla pace.

Parla infatti di una società in cui non trionfino i valori del materialismo, dell’utilitarismo e dell’edonismo che viene auspicata nel testo.

Lennon affermò che il brano era «anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero».

2) Satisfaction, The Rolling Stones

Il secondo posto va ai Rolling Stones con la famosissima Satisfaction. Il testo del brano è un inno all’insoddisfazione giovanile, e si dichiara apertamente contro il consumismo, cosa che fece percepire la canzone come un attacco allo status quo sociale dell’epoca.

Keith Richards registrò la versione grezza del celebre riff di chitarra di Satisfaction in una stanza di hotel: gli era venuto in mente al risveglio dopo una dormita.

1) Like a rolling stone, Bob Dylan

Il primo posto della canzone più bella di sempre è del menestrello Bob Dylan. Questo brano è un intenso e continuo susseguirsi di sensazioni ed invettive, una provocazione verso quella “miss solitudine” protagonista della canzone e caduta in disgrazia dopo aver vissuto nel benessere e nella ricchezza, una “miss solitudine” di cui la pietra che rotola è un chiaro emblema.

Il poeta abbandona il suo stato di idolo della folla e compie il tradimento, lasciando da parte quell’immagine di profeta in cui si era ritrovato rinchiuso senza volerlo, per sentirsi invece libero di seguire la propria strada, per poter essere del tutto sincero con se stesso.

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