Tra la musica e il realeNino Rota Federico Fellini
Musica, spazio, tempo, immagine, realtà e finzione, tutto converge in un’unica pratica, il cinema. In qualsiasi modo la musica è sempre stata anima complementare: qualsiasi forma artistica è accompagnata (anche in senso metaforico) dalla sua “musica”, da un’armonia che a volte, così perfetta, è quasi impercettibile. Il cinema è uno dei rari esempi in cui la colonna sonora e le note di uno spartito prendono vita per diventare parte del racconto. Cosa sarebbe il cinema senza la musica? Semplicemente incompleto. Oggi è l’anniversario di uno dei più grandi compositori e musicisti internazionali più profilici della storia del cinema, Nino Rota. Dall’inizio della sua carriera come compositore di colonne sonore non smette di comporre musica per orchestra, da camera e vocale, oltre a numerose opere liriche e qualche lavoro per la televisione. Compone anche della musica sacra: particolarmente importanti sono le cantate Mysterium, la Vita di Maria e Roma capomunni.Nino Rota Federico Fellini
Strane “credenze”
L’artista milanese nel corso della sua carriera ha composto centinaia di colonne sonore, dai film con Totò, all’intramontabile Federico Fellini. Prima di ricordare la sua grandezza artistica è doveroso riportare una “strana”, ma alquanto interessante intervista fatta a Federico Fellini alla Rai, riguardo al suo rapporto con la musica, ma specialmente con il maestro Nino Rota. Pare che Fellini non sopportasse la musica e che avesse con le sette note un rapporto controverso e particolare.Nino Rota Federico Fellini
Disarmonia ed imperfezione
Il grande regista lo confessò durante un’intervista concessa ai microfoni di una trasmissione radiofonica della Rai: dall’altra parte del tavolo, ad intervistare Fellini, c’era Nino Rota. Curiosamente, il compositore, con le sue musiche, riusciva in qualche modo a far “sopportare” le sette note a Fellini: “Quando scrivi musica sei capace di ascoltare la radio e sentire un suonatore ambulante che fa il suo concerto. Io non voglio essere imbrigliato dalla perfezione in nessun modo. Per questo la musica mi incupisce, perché rappresenta la perfezione”, gli disse il regista durante quell’intervista, che volle Nino Rota accanto a sé come compositore delle colonne sonore dei suoi più celebri film. Ricordiamo il grande maestro con una serie di grandi capolavori musicali elencati qui di seguito:Nino Rota Federico Fellini
“Lo sceicco bianco”, 1952.
“I vitelloni”, 1953.
“La strada”, 1954.
“Il bidone”, 1955.
“Le notti di Cabiria”, 1957.
“La dolce vita”, 1960.
“8 e mezzo”, 1963.
“Il padrino”, 1972
“Amarcord”, 1973
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