Nell’arco di quattro anni la vita di Calcutta, nome d’arte per Edoardo D’Erme, è cambiata del tutto: da sconosciuto a iniziatore del genere indie-pop.Calcutta indie pop
Come ha in modo divertente ricordato in un’intervista con Vanity Fair, Calcutta non ha dato vita a nessun genere, deve il suo successo a Linus che ha passato un giorno la sua canzone “Cosa mi manchi a fare” a Radio Deejay:Calcutta indie pop
“Io non ho aperto la porta a nessuno, l’unica cosa vera è che Cosa mi manchi a fare, il mio pezzo, è stato passato da Linus a Radio Deejay, e questo ha permesso forse di accendere un interesse verso il nuovo pop italiano, che era un’idea nell’aria”.
Adesso per Calcutta la musica indie-pop è stata abusata, non è più un genere spontaneo e per questo finirà.
“Io conoscevo solo Cosmo e Motta. Ma non mi ricordo una mandria di artisti di questo tipo. Si è creato prima il mercato e poi la scena indie. E per questo finirà tutto: perché è finto”.
“Molte cose di questa musica non sono spontanee. Non che siano brutte canzoni, ma ormai si cerca di ricreare sempre la stessa cosa, c’è una componente di espressione artistica ma ce n’è anche una di furbizia”.Calcutta indie pop
“Ho parlato con un amico tempo fa che mi ha illuminato: mi ha detto che il bello del nuovo pop è commettere errori nuovi. Se invece ti adagi sui canoni della canzone indie – quel suono, il nome del luogo, un riferimento alla tecnologia o ai social – non sento te che rischi di fare errori nuovi, ma percepisco solo il tuo tentativo di entrare in una classifica di Spotify”.
“Non fai più cose spontanee e originali. È solo lo zip di quello che è successo prima, ma le cose belle te le perdi nella compressione”.Calcutta indie pop
Quindi secondo Calcutta la musica indie è morta, adesso non si fa altro che ripetere lo stesso copione rendendo la musica tutta identica.
Calcutta, personificazione dell’anti-successoCalcutta indie pop
Calcutta da sconosciuto è diventato una star della musica indie italiana, ma lui non sembra far troppo caso al successo! Anzi è convinto che prima o poi finirà.
“A me cosa è successo non interessa proprio. Mi interessa capire come o se questo cambiamento radicale mi abbia modificato. Ho chiesto ai miei amici e loro mi hanno detto: ma no, anzi, sembri ancora più dimesso”.Calcutta indie pop
“Però le tue strutture di pensiero, le tue percezioni della realtà cambiano, sono curioso di capire come. Ma non sono ancora andato a raccogliere un’emozione e non sono proprio capace di fare bilanci. So solo che nella mia vita quotidiana oggi devo tenere conto che qualcosa è cambiato”.
“Ci sono cose positive, che brillano, come quello che ti dice che la mia canzone lo ha aiutato a stare meglio. Poi però esci di casa e c’è quello che vuole la foto. E io mica posso dire: eh siamo fuori dall’orario lavorativo, la foto non la faccio. In ogni caso, sicuramente mi ritengo fortunato, non nel senso che ho avuto culo, ma quasi come timorato di Dio”.
“È una cosa che ti esplode in faccia e ovvio che qualcosa si squilibra. Ognuno al successo e alla fama reagisce come può. Psicofarmaci, droghe, alcol. Alcuni diventano erotomani, altri depressi, altri ancora super spirituali”.
“Io per adesso sopporto i miei sbalzi d’umore, le mie ansie. E credo di essere migliorato molto rispetto ai primi tempi”.
E per voi la musica indie è davvero finita? Continuate a seguirci su Musicaccia.