Hotel Last ResortViolent Femmes tracklist hotel
I Violent Femmes alla fine sono sempre quello che servono. Rispecchiano perfettamente quella classica frase che si dice di solito: si possono prendere ad occhi chiusi, sono una garanzia. Anche se il tempo è passato, la loro “saggezza” musicale continua a vivere. Si, forse gli anni si fanno sentire, la stanchezza si nota, ma i Violent Femmes ci provano ancora una volta stringendo i denti. Come tutte le band, ad un certo punto quel “calo” fisiologico esiste, ma il nuovo “Hotel Last Resort” si lascia ascoltare con gusto. Quindi, per dirla tutta, i Violent Femmes, a diversi decenni dalla loro nascita, sono ancora perfettamente in grado di concepire e registrare un album più che dignitoso. Quindi come suona questo “Hotel Last Resort”? Come un disco dei Violent Femmes che cercano di “rifare i se stessi” della prima metà anni Ottanta.Violent Femmes tracklist hotel
Bene, ma non benissimo
Ci provano davvero tanto e in più di un episodio riescono a rievocare quelle atmosfere – anche se la fantastica magia ragliante da busker punkettoni senza macchia e senza paura di una volta sembra essersi affievolita. Purtroppo qui si tocca la nota debole di quest’ultimo album: la produzione non è abbastanza incisiva da poter riportare i Violent Femmes ai vecchi albori. Un sound che mischia folk, post-punk, jazz, blues, country, improvvisazione, lo-fi e rock‘n’roll classico. Come dicevano prima la produzione non è rimarcata a dovere, non è più “sporca” come quella del passato, non grava sulla struttura musicale dei brani, ma alcuni brani sopravvivono al cambiamento. Le tracce più centrate sono delle auto-cover: I’m Nothing (l’originale è di un quarto di secolo fa) e la title track, un pezzo epico che vede la collaborazione di Tom Verlaine (chitarra dei leggendari Television).Violent Femmes tracklist hotel