Questi mesi non sono stati rose e fiori per Marco Carta, infatti, il cantante ha rischiato di finire in carcere per un furto avvenuto lo scorso 31 maggio.Marco Carta assolto
Carta, insieme ad un’amica Fabiana Muscas, era stato beccato a rubare 6 magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di Milano.
Il cantante si era da subito detto innocente ed estraneo ai fatti che avevano avuto luogo quel giorno. I suoi avvocati, Simone Ciro Giordano e Massimiliano Annetta, lo hanno sostenuto sin da subito.Marco Carta assolto
Credendo alla sua innocenza, hanno fatto di tutto per confutare tutte le accuse, anche perchè non c’erano filmati della sorveglianza che lo incastravano.
Della stessa opinione non era il pm di Milano Nicola Rossato che ha subito puntato il dito contro Marco Carta, chiedendo per lui una condanna di 8 mesi di carcere e 400 euro di multa.
L’assoluzioneMarco Carta assolto
Il 31 ottobre si è svolto il processo abbreviato a porte chiuse per il giovane cantante, che ha visto la sua totale assoluzione. Proprio come era stato richiesto dai suoi difensori.
Marco Carta è stato assolto “per non aver commesso il fatto”, come ha dichiarato il giudice. Inutile dire la gioia del cantante nello scoprire di essere stato assolto.
Non appena gli è stato comunicato telefonicamente di essere stato assolto del tutto, la gioia di Marco Carta è esplosa ed è scappata anche qualche lacrima:
“Oh mio Dio, grazie avvocato. È finito un incubo. Oggi non ce la faccio a parlare, sono provato dalla felicità”.
I suoi legali hanno invece commentato così la vicenda e il successo della loro assistenza legale: “Siamo molto soddisfatti dall’assoluzione. Dalle immagini era chiaro fin dal primo momento e oggi e lo dice un giudice, ora lasciato ai suoi successi professionali”.Marco Carta assolto
Tutto questo non è però andato giù al pm Rossato, convinto della colpevolezza di Carta e per questo intenzionato ad andare fino in fondo alla vicenda facendo ricorso contro la decisione presa dal giudice di assolvere il cantante.
Diversa la situazione della donna che dovrà aspettare il 17 dicembre per sapere qualcosa di più sul suo destino. Infatti, per suo conto, è stata chiesta l’ammissione alla messa alla prova, ovvero di potere svolgere lavori di pubblica utilità in un’associazione che si occupa di donne vittime della tratta della prostituzione a Cagliari.
L’incubo è invece finito nel migliore dei modi per Marco Carta e speriamo che non si cacci più nei guai. Continuate a seguirci su Musicaccia.