Bipuntato: il debuttoBipuntato album streaming
Ci sono almeno tre buoni motivi per parlare dell’album di debutto di Bipuntato. Il primo: è un bel disco. Il secondo: “Della notte”, uno dei singoli che lo hanno anticipato, seppur sottovalutatissimo, è uno dei pezzi più talentuosi usciti ultimamente. Il terzo: in una scena dominata da figure maschili, è bello ascoltare anche una voce femminile, una volta ogni tanto.Bipuntato album streaming
Il bel (Mal)tempo
Il nome di B. ha iniziato a circolare tra i seguaci della nuova canzone romana nel 2018, quando Beatrice Chiara Funari – questo il suo vero nome – è comparsa tra gli ospiti di “Notti Brave” di Carl Brave. Era sua la voce femminile in “E10” e “Scusa”, tra le tracce più intimiste dell’album che ha lanciato la carriera solista del cantautorapper trasteverino dopo il sodalizio con Franco126 per “Polaroid”. Da lì in poi, una serie di singoli che – suonati in apertura dei concerti nella Capitale di nomi di punta dell’ItPop e inseriti nelle playlist di tendenza – le hanno permesso di farsi conoscere anche fuori dalla Capitale.
“Maltempo” fonde il pop malinconico diventato il minimo comune denominatore dei dischi degli esponenti della scena a un r&b elegante che a tratti ricorda certe cose di Giorgia, tanto per restare a Roma. La produzione è di Valerio Ebert, che ha dato alla scrittura intimista di Bipuntato un vestito sonoro che le calza a pennello, tra synth nostalgici e mood bubble wave. È intorno alle atmosfere crepuscolari di “Della notte” che sembrano ruotare le altre sei canzoni del disco.
Con quel videoclip ambientato tra piazza Bologna e la piazzetta di San Lorenzo, epicentro della movida universitaria capitolina, ci sono i ragazzi che schiamazzano sullo sfondo e poi c’è Beatrice che in primo piano canta tutta la sua canzone quasi come se avesse intorno a sé una bolla d’aria. In puro stile M83 Beatrice ci accompagna con la sua voce nella malinconia. È l’immagine perfetta per raccontare questo album d’esordio, che vede B. vede mettere i suoi disastri emotivi e i suoi incidenti esistenziali, senza urlare e senza fare troppo rumore, invitandoci ad entrare nella sua bolla.