venerdì, Novembre 22, 2024

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Fedez vince sul caso Siae. Ecco la sentenza del giudice!

Sembra proprio che, dopo mesi, sia Fedez ad aver avuto ragione nella sua battaglia contro la Siae. Sul tema dei diritti d’autore, infatti, è intervenuto il Tribunale di Milano che ha emanato proprio un’ordinanza a favore del rapper e di chi come lui ha da sempre portato avanti questa battaglia contro la Società Italiana degli Autori. Siae Fedez Soundreef Siae Fedez Soundreef

In Italia non è stato ancora superato il monopolio Siae che è l’unico interlocutore per gli organizzatori di eventi e concerti. Ma da tempo diversi artisti (come lo stesso Fedez) hanno scelto di farsi rappresentare da un’altra società, concorrente della Siae: la Soundreef. Siae Fedez Soundreef Siae Fedez Soundreef

L’evento scatenante? Una segnalazione da parte della Soundreef in merito a una tappa del tour in cui gli organizzatori di Fedez, gli Show Bees, hanno pagato, seguendo la normativa, la Siae piuttosto che la società che possiede i diritti del cantante.

Il quesito che è sorto e al quale il Tribunale di Milano ha dato risposta è il seguente: a chi devono essere pagati i ricavi degli spettacoli? Secondo il Tribunale a entrambi.

Il decreto emanato infatti prevede che gli Showbees avranno ora 40 giorni per decidere se pagare a Soundreef il compenso dovuto o opporsi al decreto. Siae Fedez Soundreef Siae Fedez Soundreef

Secondo Soundreef questo rappresenta “un importante precedente e contribuisce a far chiarezza: chi utilizza i diritti d’autore di un artista o di un editore è tenuto a pagare direttamente i titolari dei diritti o chi abbia ricevuto da questi ultimi il mandato alla gestione dei diritti e non può pagare sempre e comunque la Siae anche in relazione a diritti estranei al repertorio dei propri mandanti e associati”.

“Alcuni organizzatori di concerti non versano a Soundreef quanto dovuto perché sviati e confusi da pratiche commerciali della Siae che formano attualmente oggetto di un procedimento davanti all’Antitrust – commenta il legale di Soundreef, l’avvocato Guido Scorza -. Questa decisione, per quanto pronunciata in sede sommaria, potrebbe contribuire a chiarire ciò che dovrebbe essere ovvio: nessuno Siae, inclusa, può gestire diritti d’autore e incassare compensi in assenza di un mandato da parte del titolare dei diritti. La volontà di un autore deve essere sempre e comunque rispettata e non c’è questione di mercato, né esclusiva che possa travolgere questo principio elementare”.

“Continuiamo a confidare nell’Antitrust – sottolinea Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef – che ha appena aperto un’istruttoria per abuso di posizione dominante nei confronti di Siae e nella Commissione Ue, che secondo diverse fonti, starebbe per avviare una procedura di infrazione contro il Governo italiano proprio in merito all’esigenza di garantire libertà nel mercato dell’intermediazione dei diritti d’autore. Questa decisione del Tribunale di Milano, dunque, è solo un primo passo nella direzione auspicata”.

La replica della Siae

anche la Siae risponde in merito: “Non conosciamo il provvedimento; prendiamo atto che la stessa Soundreef lo definisce sommario e cioè emesso sulla base della sola rappresentazione dei fatti da parte di Soundreef”

Che poi aggiunge: “Riteniamo utile segnalare che ad oggi la normativa sul diritto d’autore in Italia non è in alcun modo cambiata – sottolinea la Società degli autori ed editori in una nota – e che Siae ha il dovere di incassare per tutte le opere che ha in tutela, a protezione di quel diritto d’autore che si cerca di scardinare e quindi a salvaguardia di tutto il mondo degli autori ed editori. L’esclusiva di Siae è ad oggi saldissima e col tempo si chiarirà ogni equivoco, o peggio strumentalizzazione, attorno ad essa”

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