Led Zeppelin il live di MilanoVelodromo Led Zeppelin Morandi
Il 5 luglio del 1971 il Cantagiro, la manifestazione ideata da Ezio Radaelli, alla sua decisima edizione organizzò uno degli ultimi live al Velodromo Vigorelli di Milano . Il programma era prevedeva l’esibizione di molti artisti italiani – oltre a Gianni Moransi – tra gli altri Bobby Solo, Milva e Lucio Dalla – ma nella scaletta era anche previsto un set di ospiti internazionali: Aretha Franklin, Miriam Makeba, Nina Simone, King Curtis, Charles Aznavour, Sam & Dave e Donovan, e. infine i Led Zeppelin. Il live andò in. fumo e il fatto ormai è risaputo: autoriduttori e aderenti a diversi movimenti. giovanili forzarono i controlli alle porte. del velodromo, costringendo le forze dell’ordine a ingaggiare una guerriglia che avrebbe messo estromesso. il nostro Paese dagli itinerari dei grandi tour internazionali per qualche anno.Velodromo Led Zeppelin Morandi
Poco prima che Robert Plant e compagni mettessero piede sul palco per quella che sarebbe rimasta una delle esibizioni più corte della propria carriera, in scena fu chiamato proprio Gianni Morandi. Che sale sul palco davanti a una platea molto più agitata del solito. E di lui.
“Sento un boato che non ho. mai più sentito”, avrebbe raccontato il Cantante di Monghidoro nel 2017 in un’intervista rilasciata a Francesco Piccolo per l’inserto letterario del Corriere della Sera La Lettura, ricordando quella serata: “Al mio nome un boato gigantesco, ed Ezio Radaelli dice: ‘Hai visto? E tu avevi paura’. In realtà non aveva capito niente: era un boato al rovescio, incazzato. Voleva dire: Gianni Morandi no! Entro terrorizzato, cominciano ad arrivarmi pomodori, lattine, ragazzi in piedi che mi fanno gesti, io cerco di sorridere e comincio con ‘C’era un ragazzo’ perché penso che è giusta, ma non gliene fregava niente, ce l’avevano con me. Ogni tanto ci ripenso a quella sera, alla percezione che qualcosa stesse finendo, non era ancora finita però è stato il momento decisivo. Anche le canzoni, da quel momento in poi, cominciai a sbagliarle”.
Il punto di non ritorno
“Questo evento rappresenta uno dei punti di non ritorno della storia della musica in Italia”, ha scritto Giovanni Rossi nel libro “Led Zeppelin ’71 – La notte del Vigorelli” (Tsunami Edizioni):
“All’interno di questa vicenda circoscritta a solo venticinque minuti di musica c’è molto di più di quanto si possa pensare: scontri politici, rivalità tra artisti popolari nazionali e musica estera, lotte di classe, movimenti giovanili, anni di piombo, evoluzioni culturali, polizia e gruppi extra parlamentari, Gianni Morandi e i Led Zeppelin la stessa sera. Un bel casino. L’Italia è in pieno subbuglio da tanti punti di vista, alcuni drammatici, altri tragici. La musica è un fedele specchio dei tempi ed un campo da gioco di cui in molti approfittano.
Quel pomeriggio, nella cornice del Cantagiro che ospita Morandi, Dalla, Milva, Ricchi e Poveri, vengono tirati sul palco a suon di milioni anche i Led Zeppelin. È la loro prima volta in Italia, sono visti dalla stampa come ‘la nuova rivelazione pop dopo l’addio dei Beatles’. Gli artisti nostrani del Cantagiro provano a dire che secondo loro è una bestialità, una follia, ma gli organizzatori non li ascoltano, certi che andrà tutto benissimo. In poche ore le tranquille famiglie con bambini al seguito si trovano mischiate a migliaia di giovani che non aspettano altro che i quattro inglesi. Della truppa italiana si salvano dai fischi e dalle verdure solo i New Trolls”.
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