Il cantautore Edy ha da poco iniziato un nuovo progetto musicale che gli ha finalmente permesso di potersi mostrare al mondo senza filtri. Per l’occasione noi di Musicaccia, abbiamo avuto l’immenso piacere di conoscerlo e parlare con lui dei suoi nuovi progetti! Edy Molesto
Iniziamo a parlare del passato, tu hai alle spalle già altri progetti musicali, sia con band che da solista, ma il 9 agosto del 2022 hai deciso di togliere tutto da Instagram e di ridefinire la tua personalità musicale. Chi era Edy e chi è Edy?
Edy è un ragazzo di Catania che negli anni 90 ha suonato per 10 anni con una band, i Jasminshock, che faceva parte della scena musicale catanese di fine anni 90 inizi 2000 in cui partecipavano anche gli Uzeda, Indigena ecc…
Dopo 10 anni ho fondato un trio Avant-Punk gli UltraviXen, con cui oltre a scrivere e suonare la chitarra cantavo pure, diciamo che ero il frontman, con i ragazzi ho avuto veramente tante soddisfazioni, come ad esempio suonare all’1 maggio di Taranto e all’1 maggio di Roma. Sono certamente state delle esperienze estremamente fighe.
Poi cosa è successo?
Nel 2016 stavo andando a registrare il mio terzo album con gli UltraviXen se non che un incidente mi ferma per 12 mesi e da lì ho deciso di incidere il mio primo album da solista Variazioni, cambio si sound completo, cantautorato, rock, shoegaze, folgorato anche tanto dall’anima latina quanto dai temi in pala. Il disco è andato davvero bene, sono anche molto fortunato perchè il mio tour finisce con l’inizio del covid. Dopodichè mi rimetto a scrivere faccio uscire un Ep scritto da me, Giorgio Maria Condeni, Matteo Scannicchio, autori di Motta. Va bene pure questo. Edy Molesto
L’anno scorso invece dopo aver pronto un disco in stile variazioni, più o meno a dicembre del 2021, decido di rimettere tutto in discussione, ho una crisi mistica durata 4 mesi e dopodichè mi risveglio scrivendo 12 canzoni pop, punk, trap, che caratterizzano un po’ quello che faccio adesso. Ad agosto quindi, ho avuto la necessità di fermare la vecchia immagine che girava di me e ridefinire anche per il pubblico una nuova immagine.
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A tal proposito, adesso ti dedichi al poshpunk, lo ha battezzato così. Cosa è?
Lo hanno battezzato così le persone accanto a me, però mi fa molto piacere. Posh punk perchè ho tanto la necessità di essere estremo e fuori dagli schemi, essere me stesso al 100% ma allo stesso tempo, ho voglia di distinguermi dal ritorno del punk in italia che secondo me è declinato in maniera alquanto discutibile. Io, infatti, sono punk ma allo stesso tempo posh cioè stiliso. Per me si può essere punk, vestire Gucci, e vivere alla grande; non per forza essere punk vuol dire farsi di xanax perchè si è depressi o tagliarsi le vene e disperarsi perchè si è stati lasciati dalla fidanzata. Magari mi faccio di xanax, non so, per sballarmi, non perchè sono depresso! Edy Molesto
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Ti vesti Gucci ma ti tingi le unghie, sei un artista di strada ma non vuoi rinunciare all’essere borghese. Come definiresti sia il tuo modo di essere che la tua personalità musicale? Come vieni recepito dagli altri?
Diciamo che ho finalmente fatto pace con me stesso. Per anni sono stato 2 persone, da un lato il punk estremo che suonava in centri sociali, locali alternativi in Europa e in Italia e che scriveva dischi estremi, << senza compromessi e senza mezzi termini>> scriveva Giovanna Cacciola degli Uzeda qualche anno fa su di me.
Negandomi però la possibilità di mostrare l’altro mio lato, cioè uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni che ha fondato un’azienda 28 anni fa, che è una delle più importanti società di consulenza che c’è in Italia che ha lanciato per varie multinazionali i brand che conosciamo tutti: da Coca cola zero a Sky Go, che dà da lavorare a quarantatré persone e che mi consente di poter vivere comodo e di far vivere Posh coloro che stanno attorno a me e di poter anche spendere nella musica forse un po’ più di quello che poi effettivamente mi ha restituito la musica stessa. Edy Molesto
Molte volte dico che se vivessi di musica vivrei estremamente misurato, invece grazie al fatto che per tanto tempo ho fatto un’altra cosa, riesco a vivere in un modo più agiato. Ci tengo a precisare che dopo l’incidente ho deciso di bilanciare in modo diverso il mio tempo e adesso dedico veramente poco tempo alle attività di business e lavorative e un tempo estremamente grande alla musica, senza comunque perdere risultati da un lato e dall’altro. Come reagiranno gli altri a questo svelamento cosi diretto e sfacciato? Non lo so. Ho comunque già avvisato tutti dai colleghi di lavoro al mio gruppo che ho al Pigneto Roma luogo in cui vivo. Preparatevi perché ci sarà lo svelamento di tutto. Tutti sarete coinvolti!
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L’uno marzo è uscito il tuo nuovo singolo Molesto in cui viene svelato questo dualismo che va anche in contrasto. C’è infatti una parte di te molesta nei confronti dell’altra che ha trovato invece la pace. Vuoi un po’ parlarci di molesto?
Molesto è la prima canzone del nuovo del nuovo filone, rappresenta molto bene questa nuova avventura, perché racconta di una persona che sa di essere molesta appunto, sa di avere un carattere una personalità, non esattamente lineare, e allo stesso tempo vuole in un certo qual modo, un po’ per amore, per conformismo, un po’ per esigenza di non sentirsi diverso perché poi il senso di appartenenza e quindi sentirci uguale agli altri è uno dei bisogni primari vuole conformarsi alla società.
Quindi contrastato da queste due anime oscilla fra il far appunto essere l’amministratore delegato di una società di consulenza di successo e invece saltare sui tavoli, spaccare tutto, oscilla dunque, fra lo stare composto durante un pranzo di Natale e invece combinare i disastri che solo un molesto potrebbe combinare. Quindi diciamo che è abbastanza autobiografico in questo senso. Anzi direi che lo è proprio! Edy Molesto
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Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi? Dato che c’è questa nuova personalità che si sta affermando come vorresti valorizzarla?
Nei prossimi mesi quello che farò è quello che non ho fatto nell’ultimo anno, cioè spararvi a canzoni dietro l’altra quindi da qui ai prossimi quattro, cinque, sei mesi vi regalerò almeno una canzone al mese. Poi a settembre mi prenderò una pausa e farò il punto della situazione. Durante la primavera e l’estate sarò impegnato per i live, perché io sono un animale da palco e ho bisogno di suonare!
Quindi questo è un po’ il il progetto, quello di seguire questo nuovo approccio che più che una nuova personalità è la liberazione della mia reale personalità, finalmente le due parti del mio cervello hanno fatto pace ed ho quindi ritrovato la pace interiore. Diciamo che ho vissuto tutto ciò come un coming out a tutti gli effetti. Dico finalmente al mondo chi sono, cosa c’è di più, punk, ribelle, fuori dagli schemi, del coraggio di essere sè stessi? Magari sarò incompreso, però quale artista non lo è? Incompreso è sempre stato un aggettivo che mi sempre descritto in maniera veritiera.
Come ti stai trovando con la tua nuova etichetta?
La mia nuova etichetta, con cui pubblicherò l’album e gli altri singoli, è la Pulp Entertainment quindi fanno parte del mio team Tobia Pennisi, Salvo Gulino e altri. Sono felice di ciò perché mi sembrano un gruppo di professionisti, di ragazzi con un entusiasmo incredibile, ed hanno una determinazione di altri tempi che secondo me li rende un’eccellenza catanese e io da catanese, (pur vivendo a Roma), mi sono sentito subito compreso, in assonanza. In più mi piacciono artisticamente molti artisti che lavorano con loro, di recente ho fatto una session con alcuni di loro e mi sono veramente trovato bene e divertito. Edy Molesto
Ti posso comunque fare uno spoiler: il prossimo singolo che uscirà ad aprile si chiama Essere me, è un’altra canzone abbastanza autobiografica. Il titolo lo dice. Anzi ti spoilero pure una piccola parte del testo anche se sono stata la tua eroina ora vorresti essere me. È una canzone sul coraggio di essere sè stessi, di non volersi piegare alle cose che ti attirano, sai uno che va in giro con i vestiti Gucci può essere attirato da molte tentazioni, questa cosa del vestito Gucci ‘sta diventando così leit motive, comunque dicevo che la canzone è sul senso di rimanere integri indossando qualsiasi tipo di panni che siano Gucci o H&M. Essere punk vuol dire essere me.