Brutta avventura per la cantante neozelandese Lorde.
La ventunenne, diventata famosa nel 2013 grazie al singolo d’esordio Royals, ha ricevuto una spiacevole accusa di antisemitismo, pubblicata su una pagina del Washington Post comprata dal rabbino Shmuley Boteach, capo dell’ organizzazione di origine ebraica This World: The values network. lorde antisemitismo israele
I fatti risalgono al 31 dicembre scorso. lorde antisemitismo israele
La vicenda
Nei giorni scorsi la popstar ha deciso di annullare la data israeliana del Melodrama Tour, che avrebbe dovuto svolgersi il prossimo 5 giugno a Tel Aviv, a seguito di un messaggio ricevuto poco prima dei festeggiamenti natalizi, scritto da due fan provenienti l’una da Israele e l’altra dalla Palestina.
“Esibirsi a Tel Aviv sarebbe interpretato come un tuo supporto alla politica di Israele, anche in assenza di tue dichiarazioni esplicite al proposito”, recita il contenuto.
Scelta che a Boteach non è andata giù: sulla pagina delle accuse all’ interprete spicca una foto in cui Lorde si ritrova, con il suo solito sguardo spaesato, in mezzo alla guerra in Medio Oriente.
“Lorde si è unita al boicottaggio globale anti semita contro Israele, ma si esibirà in Russia nonostante il sostegno di Putin al genocidio di Assad in Siria”, dice il testo, sostenendo l’ipotesi dell’organizzazione che vuole Lorde come complice del BDS ( Boycott, Divest and Sanction), campagna universale di base palestinese formulata per mezzo del boicottaggio di Israele. lorde antisemitismo israele
L’intervento dell’ambasciatore Gerberg
Anche Itzhak Gerberg, l’attuale ambasciatore in Nuova Zelanda ma israeliano, risponde alla giovane artista, chiedendole persino un incontro: lorde antisemitismo israele
“È spiacevole che tu abbia scelto di non suonare, hai deluso tutti i fan israeliani. La musica dovrebbe unire e non dividere, e la tua performance poteva contribuire allo spirito di speranza e alla pace in Medio Oriente.”
E conclude:
“Mi è spiaciuto vederti soccombere alle proteste di un piccolo gruppo di fanatici come il BDS, che nega allo Stato di Israele il diritto a esistere. Vorrei incontrarti di persona per parlare di Israele, delle sue conquiste e del suo ruolo di unica democrazia del Medio Oriente”. lorde antisemitismo israele
Come lei, in precedenza anche altri artisti hanno rinunciato ad esibirsi in Israele per motivazioni politiche. Roger Waters, ex Pink Floyd, e i Gorillaz sono solo alcuni della lista.
Superare pesanti critiche relazionate al razzismo e all’ipocrisia è impegnativo, specialmente all’età di Ella Yelich O’Connor. Noi le auguriamo di riuscire a tenere a bada la bufera, alimentata inoltre dalla ferma decisione di confermare i concerti in Russia, dove vige il sostegno di Putin al regime siriano di Assad.
Per altri aggiornamenti, continuate a seguirci su Musicaccia