Il messia in Achille Lauro “Deluxe”Achille Lauro 1990 blasfemo
Achille Lauro torna a provocare mischiando sacro e profano e reinterpretando a modo suo un simbolo del cristianesimo. In “Roma”, una delle canzoni dell’album “1969”, uscito l’anno scorso, raccontando le disavventure giovanili nella periferia romana l’artista si era paragonato a un Cristo morto per redimere dai peccati i suoi amici: “Innalzato a morire su un colle / trafitto nel costato a Vigne / perito e intombato a Sempione / risorto da qualche parte lì / a Montesacro / pe’ i miei ragazzi, pe’ sempre”.Achille Lauro 1990 blasfemo
A Sanremo ha messo in scena, nella prima delle sue passerelle, la svestizione di San Francesco d’Assisi, spogliandosi sul palco dell’Ariston. E per promuovere il nuovo album “1990” ha realizzato un’immagine che lo ritraeva – in versione bambola – crocifisso sulle Big Babol, facendo però sapere che l’affissione pubblicitaria è stata “vittima” della “pesante mano della censura delle pubbliche affissioni”. Ora Lauro De Marinis – è il suo vero nome – stravolge la preghiera mariana più utilizzata dai cristiani per rendere grazie alla Madonna (David Bowie utilizzò invece il Padre Nostro per omaggiare Freddie Mercury): farà discutere, ancora. “Il signore è con me: che io sia benedetto fra le donne”, recita la riscrittura firmata da Achille Lauro. La preghiera “blasfema” è contenuta in uno degli intermezzi di “1990”, il disco-tributo alla dance elettronica degli Anni ’90, uscito questa notte.
Blasfemo in “violet multi-color”
È come andare a una festa oscena, scandalosa e idolatra, immergendosi nella bolgia di viziosi e peccaminosi radunati ai piedi del palco a venerarlo, mentre lui – shorts di pelle rosa fucsia e lunghi stivaloni che gli arrivano fino alle ginocchia – tra una canzone e l’altra assiste pago ed estasiato all’adorazione. Un carnevale sadomaso e bondage in cui tutto è possibile. Un po’ sacro, un po’ profano.
Ballare per esorcizzare i demoni del passato: dopo la svolta punk-rock di “Rolls Royce” e l’album dello scorso anno, l’ex brutto anatroccolo della trap capitolina oggi diventato popstar si dà alla dance Anni ’90. E lo fa riscrivendo e ricantando alcune delle hit di quella decade insieme a qualche ospite.
Presentato come un “side project” ma spinto e promosso come un vero e proprio album, “1990” riprende il discorso lì dove Achille Lauro lo aveva interrotto con l’omonimo singolo pubblicato in autunno, quello con la copertina che citava l’iconica foto scattata da David LaChapelle a Britney Spears nel 1999. Un progetto che sembrava essere stato accantonato con l’esperienza sanremese di quest’anno, e che invece aspettava solo il momento giusto per essere tirato fuori dal cassetto
Il riferimento è chiaramente all’eurodance e ai successi del genere (non tutti necessariamente pescati dagli Anni ’90), che l’artista romano – nato proprio nel 1990 – fa rivivere a modo suo, proponendo spesso versioni che stridono con quelle originali: da “Scatman’s World” a “Illusion” dei Benassi Brothers. Tutti brani legati ai ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza di Lauro, che si lascia andare anche ad alcuni strazianti intermezzi parlati in cui racconta i suoi peccati e la sua redenzione, tra dolci sogni e trip acidi.
TRACKLIST
FM 19.90 – Amore in pillole
“1990 (Back to dance)”
FM 90.91 – 3 Ore a Notte
“Scat men”
FM 92.93 – Dissonanza Emotiva
“Sweet dreams”
FM 94.95 – Re della Misère
“You and me”
FM 96.97 – Ave O Maria
“Summer’s imagine”
FM 98.99 – Il Banco degli Imputati
“Blu”
FM 20.00 – Non è Shakespeare
“I wanna be an illusion”
Achille Lauro 1990 blasfemo
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