(In)tramontabile? AmericanRecordings voto recensione
Dopo una ventina d’anni di pubblicazioni copiose e regolari ma tutt’altro che memorabili
rispetto a quelle dei primi tre lustri di carriera, il già sessantunenne Johnny Cash sembra ormai camminare sul viale del tramonto.
È qui che Rick Rubin, produttore/discografico ai tempi appena trentenne ma già conosciuto come un Re Mida in ambito rock, hip hop e metal, si presenta dall’Uomo in Nero proponendogli la cosa più semplice del mondo: un album solo voce e chitarra, inciso nel salotto di casa e composto da episodi autografi, cover (Kris Kristofferson, Loudon Wainwright, Leonard Cohen…) e brani appositamente scritti da colleghi di altri “giri” quali Glenn Danzig e Tom Waits.AmericanRecordings voto recensione
Sarà l’inizio di una saga meravigliosa che Cash porterà avanti, con le stesse modalità benché non più in (pur perfetta) solitudine, fino a poco prima di spegnersi, il 12 settembre del 2003: oltre centoquaranta canzoni riprese dai cataloghi più disparati e via via edite in altri sei album e un imponente cofanetto, che sembrano però tutte uscite dalla stessa penna. Una sorta di ideale “folk anthology” con al centro la voce forse più magnetica, e certo una delle personalità più complesse e intriganti, di mezzo secolo di American music.
Il testo qui sopra riprodotto è tratto, per gentile concessione dell’editore e degli autori, dal volume “Rock: 1000 dischi fondamentali. Più 100 dischi di culto” , curato da Eddy Cilia e Federico Guglielmi (con Carlo Bordone e Giancarlo Turra), edito da Giunti nel 2019.
Il libro è acquistabile qui.
Tracklist “American Recordings”
13. The Man Who Couldn’t Cry (05:01)
Chi è Johnny Cash?
Johnny Cash, è stato un cantautore, chitarrista e attore statunitense, interprete di numerose canzoni country, folk, e di celebri talking blues. Fu definito “The Man in Black” in virtù della sua preferenza per gli abiti neri, e da ciò il titolo di un suo album e della sua prima autobiografia. Tradizionalmente iniziava i concerti con la semplice frase: «Hello, I’m Johnny Cash» (“Ciao, sono Johnny Cash”) seguita dall’esecuzione di Folsom Prison Blues. È stato uno dei pochissimi cantanti ad avere venduto più di novanta milioni di dischi.
Sebbene sia principalmente ricordato come un’icona della musica country, il suo repertorio spaziava attraverso generi quali rock and roll, rockabilly, blues, folk, e gospel. Questa poliedricità di stili, valse a Cash il raro onore di essere introdotto nella Country Music Hall of Fame and Museum, nella Rock and Roll Hall of Fame, e nella Gospel Music Hall of Fame. Le sue canzoni trattavano tematiche quali il dolore, l’afflizione morale e il riscatto, specialmente nell’ultima parte di carriera.AmericanRecordings voto recensione
I brani celebri
Alcuni dei suoi brani più celebri sono I Walk the Line, Folsom Prison Blues, Ring of Fire, Get Rhythm, e Man in Black. Nonostante l’immagine austera ed autorevole, incise anche alcuni pezzi dal taglio umoristico come One Piece at a Time e A Boy Named Sue; duetti con la futura moglie June Carter, e nell’ultima parte di carriera, sorprendenti reinterpretazioni di brani di artisti rock contemporanei, come Hurt dei Nine Inch Nails, Personal Jesus dei Depeche Mode, Rusty Cage dei Soundgarden e One degli U2.
Cash era una figura atipica nella musica popolare americana del XX secolo, pur essendo un cristiano dalle convinzioni evangeliche tradizionali, era rispettato e riverito da icone della cultura alternativa oltre che da importanti figure della cultura dominante. Morto nel 2003, viene sepolto accanto alla moglie nel cimitero Hendersonville Memory Gardens a Hendersonville, nel Tennessee.
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