lunedì, Dicembre 30, 2024

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Appino, 2 date da solista in Sicilia e il nuovo concept album

APPINO – cantante, chitarrista e penna dei The Zen Circus – torna dal vivo con un tour solista che farà tappa in Sicilia questo fine settimana con due concerti.

PALERMO – 29 marzo I Candelai Appino in concerto a Catania 

CATANIA – 30 marzo Land

HUMANIZE, il nuovo singolo e il tour

Dopo l’uscita del nuovo disco, HUMANIZE, l’artista toscano porterà sul palco i nuovi brani, esplorandone il complesso universo, con incursioni nei due album precedenti, Grande raccordo animale (2015) e Il Testamento (2013), vincitore della Targa Tenco come migliore opera prima. Affidandosi proprio alle parole dell’artista:

HUMANIZE CLUB TOUR 2024racconta APPINOsi propone di portare dal vivo buona parte delle canzoni dei miei tre dischi da solista, mescolandole l’una dentro l’altra per cercare di approfondire la narrazione sull’umanità che ho intrapreso con l’album appena uscito. Nuovi arrangiamenti, cavalcate strumentali e momenti di intimità acustica sono gli ingredienti di quello che considero più un viaggio che un concerto. Lo show infatti è pensato come uno spettacolo teatrale, un film, o forse meglio ancora un documentario. A ribadirlo un light show sognante e psichedelico basato su specchi e riflessioni a cura di Gabriele Spadini. E ovviamente la band, composta da Matteo D’Ignazi alla batteria (Daykoda, Erio, etc), Davide Barbafiera a moog e campionamenti (Campos, Ico e i casi umani etc), Valerio Fantozzi al basso (Bobo Rondelli, Snaporaz etc) e Fabrizio “Thegeometra” Pagni (tastierista aggiunto degli Zen dal 2018, nonché co-produttore di Humanize)”. Appino in concerto a Catania 

I lavori da solista precedenti

HUMANIZE arriva a otto anni di distanza dall’ultimo disco solista del musicista toscano, Grande raccordo animale (2015), e a dieci da Il Testamento (2013).  L’album è disponibile per Woodworm (distr. Universal Music Italia, ediz. BMG) su tutte le piattaforme digitali, CD, doppio LP nero (tutti gli store), doppio LP nero autografato (escl. Amazon), doppio LP rosso trasparente ed. limitata e numerata (escl. Shop Woodworm).

Il nuovo album rappresenta non solo l’opera più ambiziosa e curata del musicista, ma un progetto artistico a 360 gradi, che si propone di scandagliare il concetto di “essere umani”. Il titolo trae ispirazione da una funzione, presente in diversi software di produzione musicale, che prende impulsi midi quantizzati nel tempo e nella dinamica e li sposta impercettibilmente in modo casuale, simulando un errore costante. Lo scopo è evadere l’esattezza digitale creando imperfezioni prossime a quelle umane.

72 minuti di musica, senza soluzione di continuità, suddivisi in 23 tracce totali, di cui 14 canzoni e 9 skit numerati e denominati #hmnz(humanizer).  Qui APPINO lascia il posto a frammenti di opinioni, sensazioni, emozioni e sentimenti narrati da centinaia di voci differenti. Appino in concerto a Catania 

È così che in questo concept album, l’artista fa spazio agli altri: non solo metaforicamente, nei testi delle canzoni, ma anche concretamente, ospitando voci, pensieri, testimonianze in quelli che potremmo definire “comizi di umanità”. È stata quindi realizzata una serie di interviste che hanno portato negli scorsi mesi APPINO in tutta Italia, nei luoghi più svariati (carceri, centri diurni, scuole etc.). Un artista a disposizione dell’umanità che vuole e sente di dover raccontare – nel ruolo di intervistatore – che raccoglie quanta più umanità possibile per un racconto corale profondo, intenso e ricchissimo di sfumature.

Un concept album

L’idea del concept album sfida, in controtendenza, la frenesia della discografia contemporanea, offrendo dimensioni vicine alla colonna sonora, ma ponendosi, al contempo, come disco pop, sia nella sua natura musicale che nell’accezione più generale del termine, ovvero popular. Il rumore di fondo che tutti insieme costruiamo attraverso i mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione è qui rappresentato nell’esposizione diretta dei pensieri. Un discorso sul nostro tempo non può, infatti, esimersi dal raccontare il ruolo predominante della comunicazione.

A questo scopo, è stato coinvolto Davide Barbafiera (soundscape designer, musicista e attore) che si è occupato assieme ad Appino di intervistare quante più persone possibili, di ogni tipo ed età, sugli argomenti più svariati. La mole di registrazioni è stata poi selezionata, tagliata, filtrata e posizionata all’interno del lavoro, rispettando il criterio dei macro-argomenti che le canzoni si propongono di trattare.

Musicalmente e testualmente si tratta del lavoro più lungo e impegnativo di APPINO. Otto anni fa, l’esperienza de Il Testamento e di Grande raccordo animale si concluse con la promessa di attendere il momento giusto per consegnare un altro disco solista. Da qui, la decisione di negare pubblicamente l’esistenza di un progetto, eliminando le aspettative che avrebbero potuto privarlo della lucidità necessaria alla ricerca della voce, del suono e del senso del suo del terzo lavoro.

Il risultato è permeato dagli ascolti degli ultimi otto anni: una certa elettronica “di classe”, folk ibrido, il prog e la psichedelia del nuovo millennio. L’interazione fra la canzone d’autore e l’ambient, il jazz, rap e trap.

Biglietti disponibili su www.puntoeacapo.uno e circuiti abituali

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