La cantante Arisa si è sempre distinta per il suo essere un po’ fuori dagli schemi convenzionali e proprio questo, insieme alla sua voce inconfondibile, l’ha resa una delle cantanti italiane più amate.Arisa adolescenza ribelle
Accanto alla carriera musicale Arisa ha sperimentato anche quella di giudice ad X-Factor o ad Amici. Attualmente sta anche sperimentando quella di concorrente a Ballando con le Stelle in coppia col ballerino siciliano Vito Coppola.
Insomma, ad Arisa non piace starsene con le mani in mano senza far nulla, ha sempre bisogno di stimoli nuovi, così come ha rivelato a Vanity Fair:
“Cado in depressione, ingrasso, mi taglio i capelli. Sento il bisogno di emozioni, di sentirmi viva”.
Arisa, l’adolescenza ribelle
Ma Arisa è stata sempre una testa calda, anche nel periodo dell’adolescenza che le ha comportato non pochi problemi con la sua famiglia. Tutto è iniziato quando il suo corpo ha iniziato a trasformarsi e i suoi genitori hanno iniziato ad essere più severi per paura che le capitasse qualcosa:Arisa adolescenza ribelle
“Il mio corpo è cresciuto di colpo. Lo sviluppo a nove anni: le forme, il seno, l’altezza. I miei genitori non mi facevano uscire di casa. Erano terrorizzati, mi vedevano come qualcosa di incontrollabile. Anche perché io ero esuberante, molto aperta. Avevano paura che qualcuno potesse farmi del male, che si potesse approfittare di questa mia predisposizione al ‘vale tutto’, che tra l’altro ancora ho. Mi hanno protetta molto, ma il loro amore mi toglieva le cose che, a quell’età, era normale facessi. Ancora adesso per certi aspetti sono infantile, non sono una navigata”.
Ma Arisa ne ha fatte vedere delle belle ai suoi genitori, come la volta del primo succhiotto o della prima sigaretta:
“Mio padre mi ha visto il collo, uno shock ‘Rosalba, cos’hai fatto?’. La prima sigaretta invece a nove anni. Ho subito voluto dirglielo per fargli capire che non ero quella che lui pensava. Nel mentre mia madre girava per la casa urlando: “Stai zitta, stai zitta!”. Da noi si litigava tutti i giorni a causa mia”.
Alla fine però, dopo un’adolescenza turbolenta, Arisa ha trovato la sua strada nella musica e nel canto con quella voce che la contraddistingue:
“La amo, profondamente. Le devo tutto. È il mio essere più profondo, la mia anima che si apre. Anche se le faccio del male: ogni tanto fumo qualche sigaretta. Ho imparato a cantare da sola, mai preso lezioni. Solo qualcuna dopo il successo, per paura di perdere la voce. Per tanto tempo è stata la solitudine che mi ha insegnato a sentire il mio corpo e a calibrare da dentro tutto quello che mi serve”.Arisa adolescenza ribelle
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