Le stagioni di “i,i”Bon Iver ii recensione
Non tutta la musica può essere ascoltata senza prepararsi. Esistono album, o anche singoli, che hanno bisogno di un ascolto in più per poter carpirne la vera essenza e il loro tecnicismo. Il quarto album dei Bon Iver è proprio questo: “i,i” chiude il cerchio di un importante progetto musicale ideato e guidato da Justin Vernon. L’uscita di “i,i” era prevista per il 30 agosto, ma l’album è stato pubblicato in streaming nelle piattaforme digitali con quasi tre settimane di anticipo. Il quarto album “d’autunno” è l’insieme di tutte le sperimentazioni musicali e di quelle atmosfere che si erano già presentate nei tre precedenti album. Bon Iver ii recensione
Inverno, primavera, estate, autunno
“i,i” rappresenta la chiusura di un ciclo durato ben dodici anni. Narrazione potente quella che permea tutto il progetto, iniziato nei boschi freddi del Wisconsin a causa di una forte delusione d’amore. In uno dei tanti video teaser che sono usciti in questo agosto è proprio lo stesso Vernon a fare un preciso riferimento alle stagioni, abbinando il folk cupo minimalista di “For Emma, forever ago” di dodici anni fa all’inverno, la matura comparsa della primavera con “Bon Iver, Bon Iver”, la sperimentazione ideale dell’estate con “22 years, A Million”. “i,i” è un disco in cui si evidenzia una vena più soul, abbinandola al folk, alle orchestrazioni meticolose e all’impianto elettronico e sgretolato. L’ascolto di questo disco è decisamente più accessibile rispetto ai precedenti.
Quattro sono le composizioni scritte da Justin Vernon e soci che davvero meritano un ascolto obbligato. Parliamo del singolo “Hey, ma” uscito un paio di mesi fa e suonato nell’unica data italiana durante il tour estivo. “Hey ma” è un brano pieno di sentimento e amore che mette insieme una struttura classica con il mood da orchestra che gli conferisce piena autorialità: un testo dove la madre è sia genitrice, sia la terra. A seguire “U (Man like)” una ballata dalle forti influenze gospel, con forse il testo più comprensibile dell’intero canzoniere di Vernon, dedicato questa volta ai senzatetto. Poi c’è “Faith”, brano di soul etereo che parla di spiritualità ma anche di relazioni tra le persone. Ogni brano ha un punto di contatto con i precedenti dischi. “i,i” è un disco per chi ha sempre amato il genere sperimentale degli Bon Iver, quindi non troppo adatto a chi con i layer e le sperimentazioni musicali non ha mai avuto a che fare.
Bon Iver ii recensione