Il 10 marzo Cassandra Raffaele si esibirà da ZŌ centro culture contemporanee, il live è una tra le date del suo ultimo tour, in cui la cantautrice originaria di Vittoria, propone al pubblico i singoli del suo ultimo album Camera Oslo. Per l’occasione noi di Musicaccia abbiamo deciso di intervistarla. Cassandra Raffaele Catania
Parliamo del tuo l’ultimo album “Camera Oslo” ha avuto dei grandi riconoscimenti, da cosa è nato? Ti aspettavi che avrebbe avuto questo gradimento?
L’album è nato prima, durante e la dopo pandemia, avevo infatti due possibilità o deprimermi oppure rendere produttivo quel periodo, fermarsi per un musicista pevuol dire anche concentrarsi su nuovi progetti, cosi dunque ho reagito. L’album è stato registrato in uno studio analogico vicino Cesena, che è la mia attuale città, lì mi sono servita di un banco analogico e di un registratore a nastro, tutto ciò perchè con esso volevo omaggiare gli anni 70 e trasformarli in chiave di lettura del presente. Inoltre incidere questo disco mi è servito sia dal punto di vista spirituale che da quello morale ed è stato importante per il modo in cui ho messo a frutto scrittura e creatività. Cassandra Raffaele Catania
Ho ascoltato il tuo ultimo album ed ho particolarmente apprezzato il brano Giovanna, di cosa parla?
Intanto Giovanna è il secondo nome di mia mamma, infatti ho voluto dedicare a lei il brano e narra la vita delle donne che vivevano nella Sicilia a cavallo tra gli anni 70 e 80. Parla delle difficoltà nell’essere madre e dover lavorare anche se pur difficile però non era comunque impossibile. Questa canzone mi ha messo allegria già dalla prima stesura con la chitarra. Mi ricorda infatti un passato di leggerezza e freschezza, come la colonna sonora di una serie tv Netflix, in cui c’è protagonista questa ragazza la cui giornata è accompagnata da questa musica. Cassandra Raffaele Catania
Il tour ha già avuto diverse tappe com’è andato finora?
I tour e i live e tutto ciò che c’è attorno mi danno sempre belle emozioni, percepisco veramente un carico importante di energia ed empatia da parte del pubblico, magari riesco a capire quale canzone è piaciuta di più di più, ad esempio è stato molto importante per me esibirmi durante il tour di Brunori Sas perchè il pubblico non mi conosceva, alla fine le canzoni devono responsive e proprie dell’ascoltatore, sono veramente soddisfatta quando questo avviene. Inoltre non vedevo l’ora di tornare a Catania ed esibirmi da ZŌ. Cassandra Raffaele Catania
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A tal proposito, tu definisci Catania “la mia Catania”, ci puoi parlare del rapporto speciale che hai con la città?
Catania è la mia seconda città, infatti è il luogo in cui ho fatto l’università e l’ho vissuta sia dal pu8nto di vista di studentessa universitaria sia dal punto di vista di fuorisede, questo dunque mi ha permesso di usufruire della scena di musica live presente nella città dei primi anni duemila inoltre io stessa ho iniziato a suonare dal vivo proprio nella città dell’elefante e ho registrato i miei primi due album nello studio di Carmelo Longo a Misterbianco e già in precedenza avevo inserito una tappa a Catania con l’album chagall quindi non poteva mancare anche questa volta. Inoltre quando sento che le mie locandine sono state messe nelle sale studio dell’università si riapre una finestra sul passato. Cassandra Raffaele Catania
Chi saranno gli ospiti della tappa catanese?
Ho affidato l’open a due artiste donne: la cantautrice catanese Anita De Luca e la chitarrista compositrice Simona Malandrino che presenterà il suo nuovo album. E poi suonerò anche insieme alla piccola orchestra di ukulele Swing the Blues con cui ho condiviso già molte esperienze tra cui un concerto a Tindari ed un altro al Teatro Greco di Taormina, sono sicura che insieme ci divertiremo, giocheremo e suoneremo canzoni tropicali. Cassandra Raffaele Catania
Hai una carriere importante alle spalle, ricordiamo che hai partecipato ad Xfactor, inciso singoli con Brunori Sas ed Elio frontman di Elio e le storie tese ed ancora ti sei esibita durante i concerti di Max Gazzè, Mannarino, Brunori Sas ed infine durante la tua carriera hai avuto una parentesi londinese. Puoi parlarci un po’ del tuo percorso?
Definirei la mia carriera in progress, ho infatti avuto la fortuna di conoscere tantissima gente ed artisti appunto dal calibro di Mannarino e Dario Brunori con cui ho condiviso tantissimi aneddoti ed esperienze. Vivere all’estero mi ha permesso di confrontarmi con realtà diverse e dedicarmi ad un’attività artigianale e produzioni indipendenti. Forza ed indipendenza musicale sono le parole chiave per descrivere la mia esperienza londinese. Penso che ad oggi il termine indie sia molto inflazionato, estrapolandolo dal formalismo dico che tutti dovrebbero testare l’indipendenza artistica poichè per creare arte è fondamentale essere indipendenti cioè non farsi mettere i bastoni fra le ruote da nessuno ed essere liberi con le proprie idee. Cassandra Raffaele Catania