lunedì, Novembre 18, 2024

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Culture Next 2023: il report di Spotify sulle tendenze della Gen Z

Culture Next e le abitudini di ascolto della Gen Z

Non è la prima volta che Spotify, la piattaforma di musica streaming più scaricata dalle app store, pubblica il suo report annuale sulle tendenze di ascolto della Generazione Z – i nati tra i medio-tardi anni novanta del XX secolo e i primi anni del 2010.

Esaminando a fondo i loro comportamenti e le loro abitudini, questa quinta edizione di Culture Next ha rivelato come, nella prima metà di quest’anno, la Gen Z abbia ascoltato più di 560 miliardi di brani e più di 3 miliardi di episodi di podcast, con un notevole aumento del 76% rispetto all’anno precedente.

Scoprire ed apprendere sono solo alcune delle motivazioni che hanno coinvolto così tanto i Post-Millennials su Spotify. Grazie alle tante funzioni messe a disposizione dalla piattaforma, come mix musicali personalizzati, Blend, Niche Mixes e DJ, Spotify aiuta la Gen Z non solo a soddisfare la sua costante ricerca di nuova musica e nuovi podcast, ma anche a esplorare al meglio i contenuti, affidandosi così a queste funzioni più di qualsiasi altra generazione. Quali sono state allora le principali tendenze emerse dal report del 2023?

1. Chicche per intenditori Spotify

Attraverso le esperienze immersive nella musica e nei podcast, la Gen Z ha la possibilità di scavare a fondo nella cultura secondo le proprie condizioni. Desidera andare oltre le superficiali informazioni offerte dai social media per scoprire di più sulla cultura e sul mondo. Ecco perché si rivolge a Spotify.

Il 76% della Gen Z in Italia concorda, infatti, sul fatto che questa piattaforma consente alle persone di immergersi profondamente nelle tradizioni delle altre civiltà e i podcast sono risultati essere il mezzo più coinvolgente e attendibile di informazioni culturali proprio perché permettono di approfondire qualsiasi tipo di argomento.

Non importa la lunghezza, gli utenti ascoltano gli episodi dall’inizio alla fine. Categorie come True crime (durata media dell’episodio superiore a 40 minuti) e Commedia (durata media dell’episodio di oltre 50 minuti) hanno tassi di completamento medi superiori all’80%.

2. Scuola di conversazione Spotify

Stimolati da diverse prospettive e da un dibattito onesto, i podcaster sono diventati le voci più influenti della nostra cultura assumendo la capacità di plasmare le menti e, di conseguenza, di prendere in mano l’istruzione della prossima generazione.

I podcast sconvolgono la modalità, i contenuti e i canali di apprendimento dei giovani. L’ascolto di podcast da parte della Gen Z nella categoria Istruzione è aumentato del 58% nell’ultimo anno in Italia, mentre i notevoli incrementi in Religione/Spiritualità (+218%), Salute e fitness (+110%) e Storia (+79%), tra gli altri, indicano una sete di conoscenza.

La piattaforma diventa così una sorta di aula magna globale dove due terzi della Gen Z (66%) sostengono che i podcast insegnano loro argomenti che avrebbero voluto imparare a scuola. Non è un caso, infatti, che le lezioni podcast stiano riscuotendo successo perché i giovani reputano più credibili le loro fonti grazie all’offerta di voci e punti di vista di un’ampia gamma di persone.

3. Eco Culturale Spotify

Alimentati da momenti virali e dall’esperta selezione di Spotify, i suoni locali riecheggiano in tutto il mondo e riscrivono le regole dell’influenza culturale. L’interesse di questa generazione, con una mentalità notoriamente più internazionale, per le comunità globali è diventato ancora più forte perché la possibilità che un fenomeno diventi virale ha cambiato la copertura della cultura.

La natura virale delle piattaforme digitali sta dando risalto a quei suoni locali e di nicchia il cui successo è garantito dai curatori e creatori di Spotify. I generi messicani settentrionali Sierreño, Banda e Corridos, ad esempio, hanno avuto una risonanza internazionale. Ma anche i ritmi incalzanti del Sudafrica, l’hip hop di Mosca, la musica napoletana, i suoni folk tradizionali dell’India e i beat funk brasiliani sono saliti alla ribalta sulla scena mondiale.

La Generazione Z ha avviato, dunque, seppur nel suo piccolo, l’abbattimento di tutti i confini: in Italia questa generazione considera la musica come una porta di accesso ad altre culture e afferma di aver utilizzato la musica o i podcast per scoprire di più su culture e abitudini diverse dalle proprie.

E tu cosa ne pensi? Lascia un commento per dirci la tua e continuate a seguirci su Musicaccia!

 

 

 

 

 

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