Nel giorno del 158° anniversario della sua nascita, celebriamo la vita e le opere di Erik Satie, uno dei compositori più originali e influenti del XX secolo. Conosciuto soprattutto per la celeberrima “Gymnopedie”, fu un vero e proprio genio, con le sue idee originali e provocatorie. La sua musica, caratterizzata da una fresca originalità e un senso unico di umorismo, continua a ispirare gli appassionati di musica classica e contemporanea. Scopriamo insieme la storia di questo straordinario artista e il suo impatto duraturo sul panorama musicale. Erik Satie biografia
Ritratto di Erik Satie Erik Satie biografia
Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, un personaggio fuori da qualsiasi schema sbucava dal nulla, per diventare uno dei protagonisti della scena musicale parigina. Si tratta proprio di Erik Satie, che ottenne finalmente l’attenzione che meritava, dopo anni di oblio. Erik Satie biografia
I Primi Anni di Vita
Erik Satie nacque il 17 maggio 1866 a Honfleur, in Normandia, Francia. Cresciuto in una famiglia modesta, mostrò un precoce interesse per la musica fin dalla giovane età. Fu a Parigi che cominciò seriamente la sua formazione musicale, studiando al Conservatorio di Parigi e imparando le tecniche tradizionali della composizione. Tuttavia, la sua vera genialità risiedeva nel suo spirito ribelle e nell’approccio iconoclasta alla musica. Erik Satie biografia
La Rivoluzione di Satie Erik Satie biografia
Il contributo di Satie alla musica si riflette nella sua rivoluzionaria sperimentazione con la struttura e il timbro. Il suo stile minimalista e distinto, caratterizzato da melodie semplici ma evocative, è diventato il marchio distintivo delle sue composizioni. Una delle sue opere più celebri, “Gymnopédies” (1888), è un esempio perfetto di questo stile, con le sue delicate armonie e il ritmo sospeso che incanta l’ascoltatore. Erik Satie biografia
Una Personalità Eccentrica
Oltre alla sua musica, Satie era noto per la sua personalità eccentrica e le sue idee fuori dagli schemi. Amava definirsi “compositore phonometrographico”, enfatizzando il suo interesse per la creazione di una musica che potesse essere ascoltata in modo disinteressato, senza alcuna emozione o coinvolgimento personale. Questa filosofia si riflette chiaramente nei suoi lavori, che spesso sfidano le convenzioni musicali dell’epoca. Erik Satie biografia
Musica d’arredamento
Lai musica dissacrante di Satie non tentava altro che di destare curiosità con titoli eccentrici come “Gymnopédies” o “Gnossiennes” e finì per proporsi come alternativa al wagnerismo e al debussismo. Tra le invenzioni più provocatorie di Satie, grande rilievo ebbe la cosiddetta “Musique d’Ameublement” (“Musica d’Arredamento”), che Satie stesso presentò con toni pubblicitari, come si lancerebbe un prodotto sul mercato. Di seguito sono riportate le parole utilizzate dal compositore parigino, che meglio non potrebbero riassumere il concetto su cui si fonda questa musica.
La «Musique d’Ameublement» è in sostanza un prodotto industriale.
L’abitudine, l’uso, vogliono che si faccia musica in circostanze con le quali la musica non ha niente a che vedere. Si suonano «Fantasie d’opera», «Valzer» e simili, composti per tutt’altro fine. Noi vogliamo produrre una musica dichiaratamente «utilitaria». L’Arte è un’altra cosa. La «Musique d’Ameublement» crea una vibrazione; non ha altro scopo. Ha la stessa funzione della luce, del calore e del comfort in tutte le sue forme. La «Musique d’Ameublement» sostituisce vantaggiosamente Marce, Polke, Tanghi, Gavotte e via dicendo. Niente più riunioni, assemblee e simili, senza «Musique d’Ameublement». «Musique d’Ameublement» per notai, banche e via dicendo. La «Musique d’Ameublement» non ha identità».
Genio della modernità
Al di là di queste bizzarrie concettuali, con le quali il compositore intendeva destare curiosità per mezzo di fattori del tutto estranei alla sua musica, l’opera di Satie stravolge veramente il processo della composizione, in quanto «deforma le pareti del sistema tonale attraverso procedimenti di scrittura semplici e minimali. Invece di scorrere, il flusso musicale si sposta in equilibrio precario […]. Satie mette in crisi quella rete fatta di attese e risoluzioni sulla quale la musica tradizionale fondava il suo rapporto di fiducia con l’ascoltatore» . Anche Satie trasse ispirazione dalla “estetica del circo e del music-hall” come contrapposizione alla seriosità post-romantica e alle vibrazioni simboliste. In questo senso, culmine dell’arte di Satie furono le musiche per Parade (1917), balletto in un atto su soggetto di Jean Cocteau, con le scene di Picasso. Lo scandalo provocato da Parade certificò la modernità di Satie
L’Influenza Duratura
Nonostante Satie non abbia goduto di grande fama durante la sua vita, il suo impatto sulla musica moderna è stato significativo. I suoi esperimenti con la ripetizione, il silenzio e la disposizione spaziale del suono hanno anticipato molte delle tecniche utilizzate nella musica contemporanea e sperimentale. Artisti come Debussy, Ravel e Cage hanno riconosciuto l’influenza di Satie sul loro lavoro, portando avanti il suo lascito innovativo.
Leggenda e mito: 7 curiosità su Satie Erik Satie biografia
La figura di Satie è avvolta da un alone di leggenda e mistero. Era conosciuto per i suoi stravaganti abiti e il suo stile di vita bohémien. Sono moltissime le curiosità su questo personaggio fuori dal comune. Eccone alcune.
- Servizio militare e bronchite: Satie si arruolò per il servizio militare per sfuggire al Conservatorio di Parigi, una scuola che detestava. Il suo disgusto per la vita militare lo portò a contrarre deliberatamente una bronchite acuta, che lo portò al congedo.
- Composizioni non convenzionali: Satie diede nomi assurdi ai suoi pezzi per pianoforte, come “Tre pezzi in forma di pera” e “Tre Preludi flaccidi per un cane”. Le sue composizioni includevano spesso indicazioni particolari per le esecuzioni, come “suona come un usignolo con un mal di denti”.
- Stile di vita minimalista: Alla sua morte nel 1925, si scoprì che Satie viveva in condizioni squallide, abitando in un appartamento caotico dove non aveva ammesso visitatori per 27 anni. Il suo spazio vitale era pieno di ombrelli e giornali accumulati, con due pianoforti a coda uno sopra l’altro.
- Concetto musicale: Satie si definiva non come musicista o compositore ma come “fonometrografo”, considerando il suo lavoro come documentazione e misurazione dei suoni. Ha introdotto il concetto di “musica d’arredamento”, che ora riconosciamo come musica di sottofondo.
- Relazioni personali: Sebbene non si sia mai sposato, Satie ha avuto una relazione romantica con Suzanne Valadon, una pittrice. Satie compose diversi lavori in suo onore ma non riuscì mai a superare la loro breve relazione.
- Amicizia con Debussy e Ravel: Satie era amico stretto dei rinomati compositori Claude Debussy e Maurice Ravel. Ammiravano la sua natura eccentrica e il suo approccio musicale unico.
- Abitudini Eccentriche: Satie era noto per le sue abitudini insolite, come portare sempre con sé degli ombrelli e indossare quotidianamente un completo di velluto grigio, guadagnandosi il soprannome di “Il Signore di Velluto”. Aveva anche una preferenza per cibi bianchi ed evitava di ospitare ospiti a casa sua.