Ermal Meta è uno degli artisti italiani più interessanti degli ultimi anni nel panorama della musica italiana. Dopo aver vinto a Sanremo, insieme a Fabrizio Moro, con il brano “Non mi avete fatto niente”, la sua carriera è tutta in salita.
Domenica scorsa, a Domenica In, si è un po’ raccontato senza filtri a Mara Venier. Particolare il loro incontro, in quanto i due non si erano mai incontrati prima. Ermal Meta vita privata
Il ricordo di Giuseppe Ermal Meta vita privata
Giuseppe, un bambino di soli 8 anni che con in mano una chitarra ha cantato alcuni dei brani più famosi di Meta, postando poi un video sui social.
Ermal ha visto quel video, ne è rimasto affascinato e ha fatto di tutto per trovare quel bambino. Non è stato difficile trovarlo e lo ha invitato a cantare con lui al Forum.
Nemmeno Meta avrebbe creduto che un bambino di 8 anni riuscisse a cantare davanti a tutto quel pubblico, invece Giuseppe canta senza esitazioni. Quello che si commuove e non riesce a cantare è invece proprio Meta. Ermal Meta vita privata
“Un conto è suonare le canzoni nella cameretta di casa tua, un conto è stare davanti a 10mila persone. Lui arriva tranquillo, piglia la chitarra, si mette a suonare e io ho detto ‘non ci credo, cosa sta facendo? Come riesce a suonare sto bambino davanti a tutta sta gente?'”
“Ad un certo punto, quando ha iniziato a cantare la parte ‘il mondo si rialza col sorriso di un bambino’, ho pensato che lo stavo vedendo. Quel bambino era lì, davanti a me che suonava una mia canzone e ho realizzato in quel momento”.
“Non riuscivo più a parlare. In realtà avrei dovuto cantare insieme a lui, non ce l’ho fatta, non riuscivo neanche a suonare, avevo dimenticato gli accordi”. Ermal Meta vita privata
L’infanzia e l’emigrazione in Italia
Il ricordo del bambino Giuseppe, riporta all’infanzia del cantante. Ermal Meta non è italiano, è albanese e quando aveva 13 anni è venuto in Italia insieme alla sua famiglia.
Sin da ragazzino aveva le idee molto chiare su quello che voleva fare e su cosa voleva diventare. Molto severo con se stesso, si è definito un soldato perchè era lui stesso che si creava una propria tabella di marcia da rispettare.
Poi parla di quando è arrivato in Italia e di come lo trattassero gli altri ragazzini, essendo lui uno straniero. Fortuna che i ragazzini non hanno pregiudizi e non conoscono distinzione.
“Mi sono inserito subito, i bambini non conoscono i confini che conoscono gli adulti”. Ermal Meta vita privata
Bravo, simpatico e con una carriera davanti che sarà sicuramente piena di altri successi. Intanto il 20 aprile, per festeggiare il suo compleanno, sarà al Forum di Assago.
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