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Buon compleanno Frank Sinatra: 7 curiosità su The Voice

La più grande voce del Novecento avrebbe compiuto oggi 108 anni. Una produzione discografica sterminata, 150 milioni di dischi venduti, 3 Oscar e 11 Grammy. Ma anche la bellezza di tre stelle sulla Walk of Fame di Hollywood: una per la musica, una per la televisione e una per il cinema. Semplicemente The Voice: Frank Sinatra, o Frankie, come era soprannominato in patria. Non serve aggiungere altro per descrivere una tale leggenda della musica pop. Oggi celebriamo il suo compleanno esplorando alcuni aspetti poco noti della sua vita e della sua carriera. Ecco 7 curiosità su Frank Sinatra. Frank Sinatra vita privata.

Il maggiordomo insolente Frank Sinatra vita privata.

Nel 2001 usciva un libro dal titolo Mr. S: la mia vita con Frank Sinatra, pubblicato da un certo George Jacobs, ovvero il maggiordomo e autista di Sinatra. La particolarità di questo volume? È stracolmo di segreti e maldicenze su The Voice, raccontate da chi gli era stato vicino dal 1953 al 1968. L’autore non risparmia neanche dettagli piccanti sulla vita sessuale del cantante, soprattutto quelli che riguardano la seconda moglie, ossia l’attrice Ava Gardner, e la terza, ovvero l’attrice e attivista Mia Farrow. E poi i numerosi flirt del cantante, che era un vero e proprio tombeur de femmes (gira voce abbia flirtato anche con la nostra Raffaella Carrà). Ci sono anche aneddoti, sempre piuttosto irriverenti, che vedono protagonisti Dean Martin, amicizia storica di Sinatra, e persino il presidente John Fitzgerald Kennedy. Frank Sinatra vita privata.

Due fan sfegatati

Non sorprende che una leggenda come Frank Sinatra abbia lasciato un’eredità impareggiabile nella musica pop. Da Tony Bennett a Rod Stewart, da Michael Bublé a George Michael, diversi artisti hanno dichiarato di essere stat influenzati da The Voice. Ma due persone in particolare sembrano aver nutrito un’ossessione per Frank Sinatra. E sono tutt’e due leggende della musica. Il primo è nientedimeno che Michael Jackson, che nel 1984, durante la registrazione dell’album L.A. Is My Lady di Sinatra, entrò a sorpresa in studio e gli chiese di lasciarlo assistere alle prove e di autografargli una copia di My Way. In seguito MJ dichiarò: «Era un momento speciale che non volevo perdere, un’occasione unica, ne ho approfittato ed è come un sogno divenuto realtà». E poi c’era Amy Winehouse, che ha più volte ribadito la sua ammirazione per Sinatra, al punto da dedicargli il suo primo album in studio, intitolato semplicemente Frank (2003).

Sinatra in guerra

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Frank Sinatra fu classificato come 4-F, cioè impossibilitato a prestare servizio militare, a causa di un timpano perforato. Tuttavia, ciò non fermò il desiderio di Sinatra di contribuire agli sforzi bellici. Nel 1943 si unì alla Croce Rossa e iniziò a intrattenere le truppe alleate. Sinatra si esibì in numerose basi militari negli Stati Uniti e in varie zone di guerra, tra cui l’Africa del Nord, l’Italia e il Pacifico del Sud. Tra il 1943 e il 1945 tenne oltre 40 spettacoli in luoghi come l’Algeria, la Sicilia e la Nuova Guinea. I suoi spettacoli erano molto apprezzati dai militari, e Sinatra dedicò tempo ed energie considerevoli per portare un po’ di conforto e svago alle truppe impegnate in situazioni difficili. La sua partecipazione attiva alla guerra gli valse diversi riconoscimenti, tra cui la Medaglia Presidenziale della Libertà nel 1985, assegnatagli dal presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan come riconoscimento per il suo contributo.

Amore e odio: My Way

Durante la sua carriera, Frank Sinatra aveva una tradizione particolare prima di ogni concerto. Prima di salire sul palco, ascoltava la canzone My Way. Sì, proprio quella, la sua celeberrima canzone. Ma non la versione che conosciamo tutti, bensì la cover di Paul Anka. Questa canzone divenne un inno personale per Sinatra. Ne simboleggiava la storia da self-made man, la carriera, lo stile unico e la filosofia di vita. La canzone, che parla di riflessioni sulla vita e sulla propria esistenza, rappresentava in qualche modo il percorso e la filosofia di Sinatra nel mondo della musica e oltre. Eppure inizialmente, quando gli fu presentata dall’autore del testo (che guarda caso è Paul Anka), non ne fu colpito. Anzi, Sinatra ammise più volte di odiare la canzone. Alla fine ci pensò sua figlia Nancy a convincerlo.

Sinatra, Kennedy e Tony Ciccione

Frank Sinatra era noto per il suo coinvolgimento politico e il suo impegno civile. Durante la presidenza di John Kennedy, Sinatra fu coinvolto attivamente nella campagna presidenziale del 1960 e organizzò diversi eventi di raccolta fondi per sostenere Kennedy. Dopo la vittoria di Kennedy, Sinatra continuò a essere amico e sostenitore del presidente. Tuttavia, nel 1962, Sinatra si ritirò dalla cerchia degli amici di Kennedy a causa di alcune controversie e preoccupazioni sulla sua associazione con figure discutibili. Infatti diversi reportage e libri parlano di un presunto legame del cantante con la mafia italoamericana. Il presidente, però, non dimenticò l’amicizia e nel 1963, poco prima del suo assassinio, pianificò di trascorrere del tempo con Sinatra a Palm Springs. Un rapporto particolare, Sinatra lo ebbe anche con Richard Nixon: nel 1972, durante la presidenza di Nixon, The Voice si esibì in un concerto di beneficenza alla Casa Bianca. In seguito, quando i rapporti tra Sinatra e Nixon divennero più tesi, Frank decise di restituire il ritratto di Lincoln che gli era stato donato durante l’evento, come gesto di protesta contro le politiche dell’amministrazione Nixon.

Sinatra idolo delle ragazzine Frank Sinatra vita privata.

Il 23 ottobre 1944 Frank Sinatra si esibì a New York, al Paramount Theatre di Times Square. Durante questo spettacolo, si verificò quello che venne chiamato il “Columbus Day Riot” (Disordini del Columbus Day). La popolarità di Sinatra era in rapida crescita, e migliaia di adolescenti erano entusiasti di vederlo dal vivo. Tuttavia, l’euforia raggiunse livelli tali che i fan iniziarono a gridare, urlare e persino a lanciare oggetti durante le esibizioni. Questo comportamento causò un caos nel teatro, costringendo la polizia a intervenire. L’episodio portò a una maggiore attenzione mediatica nei confronti di Sinatra, che divenne ancora più noto come idolo delle ragazzine. Questo episodio contribuì a consolidare la sua fama di icona popolare, anche se il suo rapporto con l’hype mediatico divenne complesso nel corso della sua carriera.

Amici Miei Frank Sinatra vita privata.

Avete presente i cinque insperabili amici nel film di Monicelli? Frank Sinatra fu coinvolto in qualcosa di simile: il Rat Pack un gruppo di artisti, principalmente attori e cantanti, noti per le loro esibizioni dal vivo e il loro stile di vita glamour. Oltre a Sinatra, il nucleo principale del Rat Pack includeva Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop. Il Rat Pack era noto per le sue esibizioni dinamiche e divertenti in vari club notturni di Las Vegas, come il Sands Hotel. Questi spettacoli erano caratterizzati da scherzi, improvvisazioni e l’interazione giocosa tra i membri del gruppo. Il Rat Pack divenne simbolo di stile e coolness negli anni ’50 e ’60, influenzando profondamente la cultura popolare dell’epoca. Frank Sinatra vita privata.

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