“0 in condotta”Grammy Awards accuse polemica
Pochi giorni prima dell’edizione 2020 della cerimonia di consegna dei premi, che si è svolta nella notte tra domenica e lunedì a Los Angeles, la presidente è stata allontanata per “cattiva condotta”: la Dugan (62 anni) ha deciso di fare causa all’organizzazione, accusando di essere stata licenziata dopo aver denunciato di aver subito molestie sessuali da parte di uno degli avvocati dell’organismo (Joel Katz, che però ha negato tutto) e per aver segnalato irregolarità all’interno dell’Academy.Grammy Awards accuse polemica
Sessismo e violenza
La donna, commentando la notizia della sospensione dell’incarico, ha raccontato che nelle scorse settimane aveva inviato una mail al responsabile delle risorse umane in cui denunciava episodi di sessismo all’interno dell’Academy. Il tutto dopo aver deciso di accogliere suggerimenti di una task force guidata da Tina Tchen, avvocatessa di Chicago già leader del movimento Time’s Up (a difesa delle vittime di molestie sessuali, nato in risposta al caso Weinstein), per ridurre le differenze di genere ai Grammy dopo le polemiche degli ultimi anni (a partire dal caso Lorde).
Una ristrutturazione non gradita?
La Dugan, che all’inizio. dello scorso quando anno aveva preso il posto di Neil Portnow alla guida dell’Academy, aveva annunciato di volersi impegnare per ridurre le differenze di genere, ristrutturando anzitutto il consiglio di amministrazione e raddoppiando il numero di votanti donne.
Ora, dopo aver deciso di fare causa alla Recording Academy, ha chiesto alla stessa organizzazione a rendere pubblici i documenti legali relativi al procedimento, invitandola alla trasparenza. E ha svelato che dietro le dimissioni del precedente presidente, Neil Portnow, ci sarebbe stata un’accusa di molestia sessuale mossa da un’artista:
“L’Academy ha portato questa controversia all’attenzione del pubblico. Chiedo all’organismo di consentire al pubblico e ai membri dell’industria musicale di accedere ai provvedimenti legali. Non ho nulla da nascondere. Il pubblico e l’industria musicale hanno il diritto di sapere cosa sta succedendo dietro le porte dell’Academy”.
La risposta dell’istituzione non si è fatta attendere:
“La signora Dugan continua a tentare di manipolare la percezione pubblica attraverso la disinformazione. La Recording Academy firs of all sta valutando diverse ipotesi su come procedere nei confronti della signora Dugan. Rimaniamo estremamente delusi dal modo in cui sta scegliendo di gestire la situazione e siamo in disaccordo con molte delle sue affermazioni. Siamo concentrati sul futuro, entusiasti di continuare a lavorare per il cambiamento e il progresso”.
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