Il ritorno di Kesha High Road Kesha recensione
Nel 2017 Kesha aveva raccontato la sua rinascita artistica e personale in “Rainbow”, il primo album inciso dopo la battaglia legale contro Dr. Luke, il produttore che la cantante accusò di aver abusato di lei sessualmente e psicologicamente. Le cose non andarono come la popstar salita alla ribalta nel 2009 con la hit “Tik tok” sperava che andassero: Kesha uscì dalla vicenda letteralmente distrutta, sia dal punto di vista artistico (per cinque lunghissimi anni non pubblicò dischi) che dal punto di vista psicologico.High Road Kesha recensione
Con il disco del 2017 la cantante provò a voltare pagina e per certi versi ci riuscì anche, riprendendo il controllo della sua carriera e riconquistando la vetta delle classifiche: in questo “High road”, che arriva a distanza di due anni e mezzo dal precedente, Kesha continua a raccontare la sua nuova vita. Lo fa con quindici canzoni che segnano il suo ritorno agli inni pop dopo la parentesi country e rock’n’roll di “Rainbow”.
Collaborazioni esclusive
L’album ha visto la luce dopo l’uscita degli ultimi singoli ” “Raising hell”, “My own dance”, “Resentment” e “Tonight”. Kesha ha lavorato insieme a diversi artisti, tra cui otto produttori, provenienti da ambiti musicali totalmente diversi: Jess Bhasker (già al fianco di Kanye West, Mark Ronson e Bruno Mars) a Louis Schoorl (5 Seconds of Summer), passando per il dj statunitense Ryan Lewis, il canadese Stint (Carly Rae Jepsen, Zara Larsson) e Stuart Crichton (Pet Shop Boys, Kylie Minogue, Backstreet Boys).
Due facce in un unico album
L’ultimo album di Kesha è diviso da due facce: un lato ribelle e combattivo, l’altro più emotivo e aperto agli aspetti più crudi della vita. La cantante anche questa volta decide di mettere mano personalmente ai testi delle sue canzoni, che hanno coinvolto anche autori come Dan Reynolds (il leader degli Imagine Dragons ha co-firmato “My own dance”) e Nate Ruess (già frontman dei Fun, qui co-autore della title track “High road”), ma anche hitmaker come Justin Tranter e Tayla Parx, già al fianco di popstar come Britney Spears, Gwen Stefani, Justin Bieber, Ariana Grande e Rihanna.