Martina Conti chiude il primo capitolo del suo percorso artistico con l’EP d’esordio Ultimo piano (distribuito da per Columbia Records/Nigiri), disponibile su tutte le piattaforme da venerdì 1 dicembre. Con sette tracce di cui due inedite, ossia Acqua in bocca e Ultimo piano, la giovanissima cantautrice mischia con equilibrio sonorità indie con sfumature del nuovo linguaggio del pop. Scopriamo insieme, in quest’intervista, chi è Martina Conti e cosa l’ha spinta a scrivere le canzoni che compongono l’EP Ultimo piano.
Ultimo piano è il tuo ultimo singolo e il cuore pulsante di questo tuo EP di debutto, tant’è che prende il nome proprio dal brano in questione. Un testo che racconta le fragilità all’interno di una relazione tra aspettative e delusioni. Che impatto hanno avuto le tue esperienze personali sul testo di Ultimo piano e su tutti gli altri brani presenti nell’omonimo EP?
In realtà la canzone paragona la vita così come la si immagina da bambini con la realtà dei vent’anni. La realtà è molto più “sporca” rispetto alla fantasia, ma non per questo è peggiore. Le mie esperienze personali sono state fondamentali per tutti i brani, specialmente in questo che è il mio primo EP. Volevo iniziare a farmi conoscere raccontando un po’ me stessa.
https://www.youtube.com/watch?v=8dCDA3vIBaQ
L’importanza delle relazioni nelle nostre vite traspare in tutti i tuoi brani, come per esempio Questa notte piangerò, altro brano presente nell’EP Ultimo Piano. Secondo te quanto pesano le relazioni che abbiamo avuto sul nostro “io”? Siamo ciò che siamo grazie (o per colpa) di coloro che hanno incrociato il loro cammino con il nostro?
Diciamo che per me tutte le relazioni sono fondamentali nella formazione del nostro “io”: amore, amicizia, il rapporto con i nostri genitori o anche banalmente con i professori a scuola. Alla fine noi siamo le nostre esperienze.
https://www.youtube.com/watch?v=YJq0CJ7jP2Q
Firme false per non andare a scuola, baci rubati in spiaggia, Gin, serie TV, graffiti e guidare andando a 170, Acqua in bocca, altro tuo inedito presente nell’EP, parla di questo, delle esperienze di gioventù (o di chi si sente ancora giovane) fatte di eccessi e trasgressioni. Quante dell’esperienze raccontare nel brano in questione sono davvero ispirate a fatti realmente accaduti?
Quello che mi piace di questa canzone è che (secondo me) queste sono esperienze che prima o poi viviamo tutti. Sono episodi che ci uniscono, per quanto diversi possiamo essere.
https://www.youtube.com/watch?v=oYajaKx7sa4
Dai tuoi brani più recenti passiamo a quello di debutto, ovvero Ipnotica, singolo che ha dato il via a questa tua esperienza come cantante. La canzone parla di quelli che vengono definiti “rapporti tossici”, relazioni dalle quali non si riesce a distaccarci nonostante si è consapevoli degli effetti negativi che hanno sulle nostre vite. Hai avuto esperienze simili nella tua vita? E se sì, come sei riuscita a uscirne?
Si, ovviamente ne ho avuti. Non so esattamente spiegare “come” ci sono uscita, so solo che è molto difficile. Di sicuro avere il supporto di qualcuno in quei momenti aiuta molto.
In questo tuo EP sono presenti sette brani che, in un certo senso, rappresentano la tua evoluzione artistica e personale in questa tua prima fase della carriera di cantante. Qual è il brano che, riascoltato oggi, senti meno tuo sul piano artistico e contenutistico? E quale invece ti rappresenta maggiormente?
Meno nessuno, anche perché avrei fatto direttamente a meno di pubblicarlo. Quello che mi sento di più invece è Questa notte piangerò.
La tua musica incarna le sonorità indie al nuovo linguaggio del pop. Qual è stato il tuo percorso artistico che ti ha portato a questo stile? Quali sono le ispirazioni maggiori, sia in ambito musicale che non, che hanno messo le basi per la nascita di Ultimo piano?
Sono sempre stata un’amante del pop. Nell’indie invece mi ci rivedo molto per quanto riguarda la scrittura, anche se in futuro mi piacerebbe esplorare nuovi generi.
https://open.spotify.com/intl-it/artist/4zMn13NR1bFfh70QixTEvD
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