Ha un sorriso che parla da solo Mattia. Un sorriso che racconta tutta la sua gioia di vivere e di fare musica, di narrare storie ed emozioni attraverso le note e le parole.
La sua musica affronta tematiche importanti in modo spontaneo e diretto, senza mai allontanarsi dalla dolcezza di un giovane ragazzo di 23 anni, che crede nei sogni e nell’amore.
Noi di Musicaccia gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio.
Mattia, parlaci un po’ di te. Chi sei e quali sono le tue passioni più grandi?
Che dire di me? Risulterebbe facile a molti, dover raccontare se stessi (ma forse non nel il mio caso) sorride. Mi presento… io sono Mattia Ottavio Miglietta, nato e cresciuto in Salento, ventitré anni e ultimo di tre figli. Non ho grandi passioni, se non quella per il cinema, per la fotografia oltre che quella per la musica. Per il resto, adoro vivere la mia vita nella sua assoluta semplicità e bellezza.
Quando e come è nato il tuo amore per la musica e per il canto?
Com’è nato l’amore per la musica? Inizio col dire che il mio non è il classico caso (come può esser successo ad alcuni artisti affermati e non) di essere nato con la musica tra le mani, dal momento che nessuno nella mia famiglia si occupasse di essa prima di me. L’ho incontrata strada facendo e non è stato subito (o meglio sempre) amore, ma come è ben risaputo “l’amore non è bello se non è litigarello” (sorride). Sin da bambino avevo percepito che la musica mi faceva stare bene e che forse poteva essere la mia strada, ma mai avrei pensato potesse diventare un sogno, quello più grande della mia vita.
Il tuo nome d’arte è Ottavio. A cosa è dovuta questa scelta?
Perché ho scelto di chiamarmi Ottavio… vediamo un po’ come spiegarlo (sorride). È il mio secondo nome all’anagrafe (diminutivo di Ottaviano, nome del nonno paterno, assegnatomi come secondo nome per tradizione alla nascita in quanto unico erede). L’ho scelto non per strategia o altro, l’ho scelto perché è una cosa che mi appartiene realmente ed anche perché credo suoni bene come nome artistico, originale e non scontato. Tra l’altro penso e spero sia motivo di orgoglio, per qualcuno che non c’è più.
C’è un artista che, più di altri, ha segnato il tuo percorso nel mondo della musica?
Sono cresciuto con i grandi della musica italiana ma l’artista che più mi ha segnato artisticamente è solo una, Mimì. La vera ed unica “anima” della musica italiana.
“L’amore non ha età” affronta la tematica dell’omosessualità. Come sono nati la musica, il testo e il video e quali emozioni provi adesso che il progetto è diventato realtà?
Eccola qui la domanda più difficile… (“C’è la possibilità di cambiare domanda?” chiede, sorridendo). “L’amore non ha età” è il brano che parla di me, della mia storia. È un brano che tratta il tema dell’omosessualità, raccontando la storia d’amore tra un ragazzo ed un uomo. È un brano dalle sonorità pop che vede la firma di Luca Sala e Palmosi, rispettivamente nel testo e negli arrangiamenti. È stato partorito da Luca Sala – che ringrazio davvero di cuore, senza di lui tutto ciò non sarebbe stato realizzabile e fattibile – il quale con assoluta gentilezza e sensibilità, mi ha chiesto dopo il nostro primo ed unico incontro avuto tramite Skype di raccontarmi senza veli e ombre… ecco com’è nato il pezzo. Il videoclip ufficiale, che potete vedere sul mio canale ufficiale YouTube, è stato invece diretto da Dalila Ceccarelli (in arte Dalilù), girato a Milano e che vede accanto a me Mario Finulli, un ragazzo dagli occhi color cielo. Cosa provo per tutto ciò che ora è diventato realtà? Gioia immensa.
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
Sogni e progetti futuri? Diciamo che negli anni fermo non sono stato, ho provato in ogni dove a farmi ore viaggio e file interminabili sotto la pioggia o il sole cocente per crearmi e darmi una possibilità per entrare nel mondo della discografia e della musica in generale, ma la risposta era la solita “le faremo sapere”. Sicuramente nel cassetto ho il sogno dell’Ariston… chi lo sa se in futuro non calcherò quel palco (ha gli occhi lucidi), per adesso mi godo questo mio debutto discografico e incrocio le dita!
Cosa vorresti dire a tutti coloro che sognano di diventare dei cantanti affermati e conosciuti?
L’ho anticipato nella risposta pocanzi espressa. Tante sono state le porte in faccia e i no che i “potenti e grandi” mi hanno riservato e tante sono state le persone con il quale ho dovuto battagliare per anni – compresa mia madre – che mi dicevano che la musica non è certezza, ma non ho mai smesso di crederci… volere è potere.
Noi di Musicaccia abbiamo ascoltato il suo brano con gli occhi lucidi. Non ci resta che fargli il nostro più grosso in bocca al lupo!
Continuate a seguirci!