Il nuovo video dei Negramaro li inizia alla serialità proprio come aveva già fatto Marco Mengoni qualche anno fa. Vedete le somiglianze qui! Negramaro la prima volta video
Un Negramaro del 2017 Negramaro la prima volta video
Il 17 novembre 2017 abbiamo recensito l’album dei Negramaro, Amore che torni, uscito proprio nella stessa giornata e non ne era emerso fuori un gran bel quadro.
Sarà per lo stress da fine anno, sarà per il paragone con gli altri prodotti contemporanei allo stesso o semplicemente perchè dai Negramaro ci aspettavamo tanto, le nostre aspettative erano state di gran lunga disattese.
In compenso avevamo guadagnato qualche accordo in meno e molta elettronica in più, un po’ come quando riordinate dicendo “va be, per il momento questo lo lascio qui, poi si vede” e da lì non si smuove più.
Così ci era sembrato il cd dei Negramaro: un “va be per ora questa melodia strumentale la poggio lì a caso, poi me la cambio”.
E per la fretta di consegnare ci era rimasta e spacciata per capolavoro.
Un paio di mesi dopo però un po’ ci siamo ricreduti. Negramaro la prima volta video
L’impressione rimane la medesima, ma con un paio di ascolti in più ne abbiamo rivalutato l’indice pop/orecchiabilità che da
“toglietemi pure la tromba di Eustachio oltre ai timpani perchè non voglio ascoltare mai più nulla del genere”
è passata a “ci siamo adattati a Despacito, in confronto questa è Maria Callas che canta al Teatro di Taormina”.
Perchè ne stiamo riparlando?
E’ uscito il secondo video tratto dall’album, dopo Fino all’imbrunire in cui una bambina nata “diversa” scappa di casa perchè additata un po’ da tutti come freak and geek (una sorta di scherzo della natura), persino dai suoi genitori che per difenderla dal mondo la vorrebbero identica a tutto il resto del vicinato.
Che tutta la morale sia condita da un paio d’ali e ci siano parecchie scene dove più che un angelo sembra uno dei piccioni di Povia, è relativo. L’importante è il messaggio.
Il secondo, uscito pochi giorni fa, riparte proprio dalla stessa storia ma molti anni dopo: Negramaro la prima volta video
la migliore amica d’infanzia che non ha mai smesso di cercarla, la ritrova (o meglio l’altra torna a casa) e insieme tornano dalla madre che gioisce nel rivederla.
Il video è molto ben fatto: un paio di CGI (effettazzi al pc) in meno avrebbero solo giovato ma in definitiva è ben fatto.
I flashback continui e il tempo molto fluido di narrazione sono i veri pezzi forti di tutto: andare avanti e indietro nel passato rimanendo ancorati al presente dalla voce di Giuliano Sangiorgi è davvero poetico.
Così come meravigliosa è l’inquadratura della band che suona con dietro la storia tra l’angelo e la sua amica, colta nel pieno del suo divenire.
In tutto questo però la domanda reale è: Negramaro la prima volta video
dove sta l’originalità?
Ci spieghiamo meglio: il 2017 si era chiuso con quest’album che nonostante lo stile Negramaro sembrava schiacciare l’occhio ad un paio di artisti e provare cose nuove per la band ma già usate da altri.
Il 2018 speravamo si aprisse con una serie di video davvero originali. Niente di più errato.
(certo, avrebbero potuto fallire come ormai nella maggior parte dei casi del panorama italiano, e comunque la qualità rimane indiscussa di questa simil serialità musicale.)
Ma l’originalità dov’è? Negramaro la prima volta video
Il video è inspirato dal film Ricky – Una storia d’amore e libertà (scritto e diretto da François Ozon) come scritto alla fine del primo video.
L’idea della serialità era già stata usata dal Mengoni del 2015, con l’album Le cose che non ho, e ancora da Troye Sivan con la trilogia della Blue Neighbourhood in cui addirittura anche il tema è molto simile se non identico.
Negramaro cari, un paio d’idee fresche è proprio quello che manca per raggiungere la perfezione che voi come pochi potete permettervi di cogliere.
Qui il video
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Negramaro la prima volta video