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Ecco le canzoni che devono ringraziare la droga LSD per i suoi 75 anni

Sono trascorsi 75 anni dalla prima assunzione volontaria di LSD da parte dello scienziato Hoffman: ecco 5 canzoni che devono ringraziare i trip allucinogeni per la loro creazione. lsd nella musica

L’LSD e chi la usa lsd nella musica

Prima di gridare “Al Lupo!” e tacciarci come drogati che ne incentivano l’uso, sappiate due cose: lsd nella musica
Che la droga sia uno dei mali del mondo, lo sappiamo e ne siamo consapevoli tutti.
Ciò non toglie però che come Gino Paoli viene ispirato per “Il cielo in una stanza” da un orgasmo con una prostituta, ogni cosa può spingere alla creazione di capolavori assoluti.
E se Paoli c’è riuscito in una misera stanza di un casino con del sesso a pagamento, figuriamoci cosa può una sostanza che a bruciare i neuroni ci mette anche meno di una puntata del Grande Fratello.

Per chi non sapesse che tipo di droga sia l’LSD: lsd nella musica

è una fra le più potenti sostanze psichedeliche conosciute.
La sigla è un’abbreviazione del nome tedesco del composto, Lysergsäurediethylamid.
Una dose di appena 25 μg può causare minime alterazioni della percezione e dell’umore per più di 10 ore.
Tipicamente non causa “allucinazioni” in senso proprio ma amplificazioni dei sensi, delle emozioni e distorsioni della percezione della realtà. (fonte:wikipedia)

Che in parole povere vuol dire che con soli 25 microgrammi vedrete la vita come un abito di Renato Zero ad inizio carriera o uno dei costumi di Malgioglio.

LSD nella musica

Per capire la portata che ha avuto nella musica degli anni ’60 basti pensare che negli anni ’90 le dosi sequestrate dalle forze di polizia si aggiravano tra i 20 e gli 80 microgrammi;
negli anni ’60 le dosi erano di circa 500 microgrammi o più.
Uno shock fortissimo. lsd nella musica

I “trip” che ne conseguono sono tutti allucinogeni e introspettivi, tant’è che si è pensato ad un uso clinico della droga nella psicoterapia.
Effetti collaterali: può capitare di crederti il nuovo Povia e parlare con i piccioni sui davanzali col rischio di fare un volo non proprio piacevole.

Tra prove di volo e trip mentali allucinogeni, tutti i grandi artisti degli anni 60 hanno fatto uso di questa droga, alcuni coprendo poi le tracce arrancando finte scuse.
I Beatles ad esempio con la canzone Lucy in the Sky with Diamonds, palese acronimo dl LSD, dicono che sia il disegno del figlio di Lennon con la compagnetta Lucy che vola tra i diamanti.

Ecco dunque le 5 canzoni per cui dobbiamo un po’ ringraziare l’LSD. Ovviamente sarebbe stato inutile riportare tutta la musica dagli anni ’60, quindi ci siamo limitati lsd nella musica

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Se volete saperne di più, leggete il nostro articolo sul rock progressivo qui! lsd nella musica

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