Il 6 aprile è ufficialmente uscito il nuovo attesissimo album della band dei Thirty Seconds to Mars, AMERICA. Questo è il loro quinto album in studio ed è uscito ben cinque anni dopo Love, Lust, Faith and Dreams del 2013. Recensione disco america
La tracklist è composta da 12 brani, tutti politicamente corretti. A quanto pare per quest’album Jared Leto & friends hanno deciso di scrivere dei testi che descrivano la situazione della politica e della società degli USA, l’era Trump insomma. Ma il tentativo è un po’ (tanto) fallito.
Thirty Seconds to Mars ieri e oggi…Recensione disco america
Già nel precedente album la band ha iniziato ad allontanarsi dalla loro culla dell’alternative rock, sperimentando l’elettronica e orchestra. Fin qui tutto ok, a tutti capita di voler contaminare la propria natura musicale.
Anche in quel caso si trattava di un album con dei concetti dietro ovvero amore, lussuria, fede e sogni, e il tentativo era più o meno riuscito. Ma stavolta, con AMERICA, qualcosa è andato storto.
Sarà che Jared, dopo le grandi interpretazioni sul grande schermo, ha dimenticato come si faccia musica, sarà che è si è esaurita la fantasia e hanno preferito adeguarsi al 100% all’attuale mercato, ma quest’ultimo lavoro ha davvero qualcosa di sbagliato. Recensione disco america
Ecco perché.
La recensione
Apprezziamo l’impegno sociale ma purtroppo nel complesso i testi sono pieni di retorica stucchevole, un vero peccato data l’importanza dei temi che avevano in mente di trattare: immigrazione, ribellione dei sottomessi, uguaglianza etc.. Recensione disco america
Nella maggior parte dei casi, dai testi, neanche riescono a emergere queste tematiche sociali, è tutto un “tu puoi vincere questa battaglia, credi in te stesso, è tutto molto pericoloso stiamo attenti”. Recensione disco america
Musicalmente il risultato è anche peggio delle parole, è tutto una semplice accozzaglia di generi, di voci e di vocalizzi poco definiti. Ci sono reminiscenze del loro alternative rock, tratti di synth rock e synth pop e puro pop. In parole povere in alcuni casi sembra di ascoltare un brano dei Muse, in altri invece sembra di ascoltare un pezzo di David Guetta con la voce di Jared Leto. Recensione disco america
Il tutto è arricchito da “oh oh ohhhh” a caso, buttati lì, in ogni canzone, perché probabilmente non sapevano cosa dire ma anche perché alla fine dei conti i vocalizzi sono il punto di forza del bel Jared.
Il mix tra luoghi comuni e sound del momento probabilmente sarà d’aiuto per le loro tasche, ad esempio il primo estratto Walk On Water in questi mesi ha venduto molto, ma sicuramente non stiamo parlando di un album che lascerà qualcosa alla musica internazionale. Ma senza alcun dubbio è il peggior album che i 30STM hanno tirato fuori.
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