Quando esce un nuovo album di artisti o band leggendari non è mai facile esprimere un’opinione. Anche se dovesse fare schifo, l’ombra del loro immenso successo para la loro reputazione.recensione ultimo album Deep Purple
C’è chi dice che molto spesso si torna sulla scena solo per un mero fatto economico; molti si emozionano al pensiero di poter ascoltare un nuovo pezzo di personaggi che hanno fatto la storia della musica.recensione ultimo album Deep Purple
Ma il passare degli anni e l’inevitabile avanzamento dell’età non è sempre cosa negativa per un artista. Questo è il caso del nuovo album InFinite dei Deep Purple. Da poche settimane la leggendaria band pioniera dell’heavy metal ha pubblicato il suo nuovo lavoro. Ed è una figata pazzesca.
Il successo
Si sono formati a Hertford nel 1968. Lo stesso magnifico periodo in cui sono nati altri gruppi pietre miliari: Led Zeppelin e Black Sabbath. recensione ultimo album Deep Purple
Vengono sicuramente considerati una delle band più influenti del panorama musicale degli anni settanta. La loro carriera è composta da un substrato musicale molto variegato; va dal blues al rock and roll, dal funky al jazz e anche al folk.
Il suono decisamente rock della band comprende elementi di rock progressivo, genere in auge che si sviluppò nello stesso periodo.
Il loro successo è stato colossale, sono arrivati a vendere più di 100 milioni di copie nel mondo non contando le numerosissime vendite di bootleg, ovvero il traffico di dischi illegali.
Il nuovo progetto InFinite
Dopo quattro anni dal loro ultimo lavoro Now What?! La band è tornata con un nuovo progetto. É il ventesimo album in studio dei Deep Purple, pubblicato il 7 aprile 2017.
L’album ha raggiunto la prima posizione in classifica in Germania e Svizzera, la seconda in Repubblica Ceca, la terza in Italia
Le tracce
-
- Time For Bedlam
- Hip Boots
- All I’ve Got Is You
- One Night In Vegas
- Get Me Outta Here
- The Surprising
- Johnny’s Band
- On Top Of The World
- Birds Of Prey
- Roadhouse Blues (Cover The Doors)
La recensione
I Deep Purple in questo nuovo lavoro sembrano una band di giovincelli, con la voglia e l’entusiasmo di chi assapora per la prima volta il successo e dovesse dimostrare al grande pubblico ciò di cui è capace. recensione ultimo album Deep Purple
Questo significa che, nonostante il loro nome storico che si portano dietro, sono loro stessi i primi a non dare niente per scontato e a uscire fuori ancora una volta con dei brani intensi e mai banali.
Non mancano, ovviamente, le parti strumentali in cui sia la chitarra solista che le tastiere guidate egregiamente da Don Airey fanno del loro meglio per essere sempre interessanti, e ci riescono in modo assolutamente perfetto.
Un esempio di questo mix lo possiamo trovare nella celebre Roadhouse Blues in cui è presente anche in particolare suono di un’armonica che ricorda molto una jam improvvisata piuttosto che un pezzo studiato a tavolino e registrato in studio, si prevedono brividi per i futuri live.recensione ultimo album Deep Purple
Nessuna obiezione neanche per gli altri brani che compongono il disco, a partire dalla simpatica One Night In vegas per arrivare a un sound decisamente più ritmato in Johnny’s Band passando per “Get Me Outta There“, nella quale è Ian Paice a guidare la canzone, si passa a una melodia più raffinata e riflessiva. Nessuna debolezza o indecisione né scricchiolii o segni di cedimento.
I Deep Purple sono in un’invidiabile e perfetta forma, soprattutto parlando di energia creativa e la voglia di suonare ancora come se il tempo non fosse mai passato. Riescono a reinventarsi senza essere mai banali e soprattutto senza cadere in un decadente vecchie glorie del passato.
Infinite, album completo e soddisfacente
Sempre pronte delle nuove melodie e nuovi modi di rielaborare il loro percorso iniziato ormai diversi decenni fa. “InFinite” è un album completo e soddisfacente sotto tutti i punti di vista, emerso un po’ a sorpresa da una band che ha sempre saputo cavalcare le onde delle difficoltà rimanendo sempre credibile.
Con questo album sono sicuramente riusciti a dare uno schiaffo morale e tutti quelli che li credevano ormai roba passata, ci immaginiamo già tutti nuovamente sul palco e la resa che i nuovi brani potranno avere dal vivo.
Ci auguriamo soprattutto che il “The Long Goodbye Tour” non sia veramente la fine di tutto e che non decidano proprio adesso di attaccare gli strumenti alla parete. Ma, se veramente fosse così, i Deep Purple ci saluterebbero con un altro immenso lavoro degno del loro grande nome.