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Rush: addio a Neil Peart, ma il record di vendite sale al 2000%

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Lo storico batterista dei Rush, Neil Peart, è scomparso lo scorso 7 gennaio deceduto all’età di 67 anni a Santa Monica, in California, dopo una lunga ed estenuante battaglia contro il cancro al cervello. Il profilo ufficiale della formazione di Toronto ha pubblicato sui Twitter un post per confermare la triste notizia, riportata inizialmente da CBC News e dall’edizione americana Rolling Stone. Nel tweet vengono spiegate le cause della morte e, inoltre, si legge:Rush addio Peart album

“Chiediamo che amici, fan e media rispettino comprensibilmente il bisogno di privacy e di pace della famiglia in questo momento estremamente doloroso e difficile. Coloro che desiderano esprimere le loro condoglianze possono scegliere un gruppo di ricerca sul cancro o un ente di beneficenza di propria scelta e fare una donazione a nome di Neil Peart. Riposa in pace, fratello.”

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L’ultimo album

I Rush avevano pubblicato da soli quattro mesi il loro eponimo album di debutto quando Neil Peart è entrato a far parte ufficialmente del gruppo il 29 luglio 1974, unendosi al cantante e bassista Geddy Lee e al chitarrista Alex Lifeson, prendendo il posto di John Rutsey. Due settimane dopo l’entrata nella band di Peart, la formazione di Toronto diede il via al suo primo tour negli USA. Il 14 agosto 1974 si è tenuto alla Civic Arena di Pittsburgh il primo concerto di Geddy Lee, Alex Lifeson e Neil Peart.

Una leggenda della batteria

Oltre a essere stato il batterista dei Rush, Peart è stato il principale autore dei. testi delle canzoni del gruppo con il quale ha pubblicato i successivi diciassette album in studio della formazione canadese.

Nel 1983 Neil Peart​ è stato ammesso nella Modern Drummer Hall of Fame, divenendo così la persona più giovane a ricevere questo onore. I Rush furono. successivamente ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2013, presentati dai Foo Fighters – con i quali si esibirono nella prima parte del loro set dal vivo andato in scena in occasione. della cerimonia svoltasi il 18 aprile 2013.

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Nel 2015 Neil Peart aveva annunciato il suo ritiro dai Rush, dopo aver concluso quello che più di una volta era stato presentato come il tour d’addio.

La rinascita dei Rush

Alla morte di un personaggio di grande rilevanza musicale è sempre connesso. il fenomeno del moltiplicarsi delle vendite dei suoi dischi, nel caso di artista solista, oppure di quella della sua band, come in questo caso.

Come riporta il magazine statunitense Billboard le vendite dei Rush sono aumentate di oltre il 2000 per cento. La morte di Peart è stata annunciata solo tre giorni dopo la sua scomparsa, il 10 gennaio. Nel breve periodo che è andato dal 10 al 13 gennaio, lo streaming on demand delle canzoni dei Rush è stato di 24,5 milioni di ascolti, dai 2,8 milioni riscontrati nei quattro giorni precedenti.

“Tom Sawyer”, il loro classico del 1981, è stato il brano più trasmesso in streaming, con 2,8 milioni di ascoltatori. L’aumento totale dello streaming è stato del 776 percento. Il report di Billboard spiega:

“Si prevede che le canzoni e gli album dei Rush avranno un impatto sulle classifiche. di Billboard della prossima settimana (quella del 25 gennaio), incluso un probabile rientro nella classifica della Billboard 200 della raccolta “The Spirit of Radio: Greatest Hits 1974 – 1987”.

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