Spotify unica alternativa? Ma anche no…
Spotify Amazon Music abbonamento
Spotify ed Apple Music si spartiscono buona parte del mercato della musica in streaming, con un market share rispettivamente del 46% e del 18%. Nel 2018 però c’è stata un’importante avanzata di Amazon Music Unlimited, il servizio del gigante dell’e-commerce che si pone come alternativa più credibile agli altri due citati. Ognuno di essi presenta caratteristiche e funzionalità per certi versi uniche, integrandosi in maniera più o meno efficace con le diverse piattaforme. Come sempre in questi casi, analizziamo il tutto procedendo con ordine.Spotify Amazon Music abbonamento
Piattaforme e compatibilità
Partiamo innanzitutto da Spotify. È possibile installare il servizio sotto forma di vero e proprio applicativo sia su Windows (2000 o versioni successive) che su MacOS (10.5 o versioni successive). A partire dal 10 giugno 2016 è stata rilasciata una versione anche per sistemi GNU/Linux su cui è supportata (come ad esempio Debian, Ubuntu e derivate, Fedora, ecc). Nessuno vieta però di utilizzarlo via browser semplicemente recandosi sul portale ufficiale a questo link ed eseguendo l’accesso con il proprio account. Ma non è tutto.
Spotify è ovviamente disponibile anche sul Play Store di Android e sull’App Store di iOS. Inoltre è anche disponibile sotto forma di “universal app” nel Microsoft Store, per cui può essere installata in questa vesta sia sugli smartphone equipaggiati con Windows Phone che su dispositivi (PC, notebook, convertibili, 2 in 1 ecc…) basati su Windows 10. Insomma, davvero una larga compatibilità.
Passiamo ad Apple Music. Il servizio di streaming musicale dell’azienda di Cupertino è incluso direttamente in iTunes, per cui per poterlo utilizzare sulle piattaforma desktop occorre installare il programma in questione. Su macOS lo troverete di default, mentre su Windows occorre effettuare il download a partire da questo link, con compatibilità garantite da Windows 7 e versioni successive.
Non esiste una versione di iTunes specificatamente creata per sistemi GNU/Linux, così come Apple Music non è un servizio concepito per essere fruito attraverso i browser. Ovviamente c’è la possibilità di installare l’apposita applicazione sia su Android (la trovate a questo link) che su iOS (la trovate a questo link). Non è presente sul Microsoft Store in forma di “universal app”.
“Massima scelta”
Infine, Amazon Music Unlimited. In questo caso il colosso dell’e-commerce offre massima scelta all’utente, un po’ come visto con Spotify: possibile installare l’apposito applicativo sia su macOS che su Windows (lo trovate a questo link); presente in versione “universal app” sul Windows Store; possibile utilizzare il servizio via browser semplicemente collegandosi a questo link e facendo l’accesso col proprio account; presente l’apposita app sia sul Play Store (la trovate qui) che sull’App Store (la trovate qui).
Non c’è un’apposita versione per i sistemi GNU/Linux, sui quali è comunque possibile utilizzare il servizio via browser.
Catalogo e qualità dello streaming
Un aspetto importante da considerare in merito a questi servizi è senza dubbio il catalogo di brani musicali offerto. Da questo punto di vista, è importante sottolineare come il numero dei brani, in se per se, possa ritenersi relativo, in quanto spesso la differenza la fanno le esclusive, un po’ come avviene nelle piattaforme di streaming video.
Chiarito questo aspetto, ufficialmente Apple Music ed Amazon Music Unlimited mettono a disposizione “più di 50 milioni di brani”, come riportato sui portali ufficiali, mentre Spotify ne mette a disposizione “oltre 35 milioni”. L’organizzazione in generi e playlist è ovviamente differente da servizio a servizio, ma da questo punto di vista si scende nei gusti soggettivi.
Discorso differente per quanto riguarda la qualità dello streaming offerta. In tal senso, solitamente si fa riferimento al bit rate, ovvero la quantità di dati che vengono elaborati in un determinato periodo di tempo. Sulla carta, quanto più elevato è il bit rate, maggiore sarà la qualità dello streaming, con un conseguente consumo superiore di dati. In realtà però, spesso i servizi utilizzato formati differenti, per cui fare un confronto “numerico” non è sempre sensato.
In ogni caso, Spotify rende disponibili tre bit-rate differenti, che sono rispettivamente 128, 256 e 320 Kbps, mentre il formato utilizzato è Ogg Vorbis. Apple invece adotta il formato Advanced Audio Coding (AAC) a 256 Kbps, vale a dire il medesimo formato dei brani presenti su iTunes. Amazon Music Unlimited invece si serve del formato mp3 a 256 Kbps.
Costi e funzionalità
Infine, capitolo costi. Anche in questo caso partiamo da Spotify, che offre tre tipologie di abbonamento: quello free, dunque senza costi, che però dà accesso alla riproduzione casuale dei brani (non c’è possibilità di scelta) con interruzioni pubblicitarie ogni “tot” minuti d’ascolto e qualità audio limitata ai 128 Kbps; quello premium – con un costo di 9,99 euro al mese – con il quale poter ascoltare qualsiasi brano si voglia, senza interruzioni pubblicitarie, al massimo della qualità (fino a 360 Kbps) e con possibilità di effettuare il download delle canzoni così da poterne fruire anche offline; quello family, identico a quello premium in termini di funzionalità ma che da la possibilità di condividerlo fino a 6 membri della propria famiglia, per cui persone che devono avere la medesima residenza (il costo sale però a 14,99 euro al mese)
Praticamente identici i listini di Apple Music ed Amazon Music Unlimited. Entrambi infatti sono fondamentalmente disponibili in due abbonamenti: uno individuale da 9,99 euro al mese, che consente di utilizzare il catalogo a piacimento; uno per la famiglia, condivisibile con un massimo di 6 membri (anche qui si parla di “familiari”) al costo di 14,99 euro al mese, con le medesime funzionalità di quello individuale sul catalogo dei brani.
Importante sottolineare una possibilità offerta da Amazon. Infatti, nel caso si fosse in possesso di uno speaker Echo, è possibile sottoscrivere l’abbonamento a Music Unlimited a un costo di 3,99 euro al mese, potendo però fruirne solo attraverso questi dispositivi.
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