The Voice of Italy è alla seconda puntata: zero talento, banalità a secchiate e poche novità. Ecco chi ha colpito di più ieri. the voice seconda puntata recensione
The Voice: seconda puntata the voice seconda puntata recensione
Nuova puntata, nuovi concorrenti stessa salsa: il talento non si vede nemmeno col binocolo. the voice seconda puntata recensione
Tanti i ragazzi che anche in questa seconda puntata si sono alternati sul palco di The Voice, accompagnati da Costantino della Gherardesca.
Proprio il presentatore che nella prima puntata era stato garanzia di originalità con le sue gag per nulla coerenti col programma ma quantomeno nuove, in questa seconda delude profondamente.
Sottotono anche nei momenti clue come il concorrente che arrabbiato dalla sconfitta, lancia la chitarra verso i giudici…
Che non si accorgono nemmeno di quello che succede, così come Costa non riesce a prendere in mano la situazione.
Anche questa volta nonostante le grandi opportunità, tutto il cast si rivela deludente, spento, quasi come se anche loro stessero seguendo da spettatori un programma in tv.
Il corpo supera il talento the voice seconda puntata recensione
Tre le voci che sono spiccate tra la moltitudine di banalità, storie personali e casi umani.
Proprio questi infatti spiccano su tutti, come se si trattasse di una puntata di c’è posta per te, e non di un talent il cui unico obiettivo è quello di trovare LA VOCE ITALIANA.
Più che la voce infatti, Albano in primis, sembra premiare la femminilità e il corpo, cosa che va in contrasto con tutto lo spirito del programma.
Tanti infatti i commenti sulla fisicità dei concorrenti, prima che sulle doti canore: che il talent abbia capito che il mercato non risponde senza un fisique du role adatto a quello della pop star?
I talenti migliori the voice seconda puntata recensione
Due ragazze e un ragazzo sono gli unici spunti di originalità di tutto lo show che, senza questi piccoli episodi, risulterebbe un carosello di tragedie personali e presunzione. the voice seconda puntata recensione
La prima è Alessandra Machella che stupisce con la sua originale versione di Andiamo a Comandare: e farsi notare con questa pessima canzone, è un talento di per sè.
La canzone italiana viene salvata da Rovazzi: paradossale ma vero solo a The Voice.
Seconda ragazza a salvare la situazione Angelica Ibba, che con la sua Issues ci rivela uno scorcio del panorama musicale internazionale:
voce graffiante, pop nell’anima ma con un tocco di blues e svirgolettante virtuosistiche che non lasciano spazio ai dubbi.
Il talento c’è e si vede. the voice seconda puntata recensione
Unica nota maschile degna di nota è quella di Riccardo Giacomini: per quanto discutibile sia il suo look, il suo stile, il suo..
beh tutto, quantomeno non è una copia di Renga, o di Albano ma in versione teen, come il resto dei concorrenti maschili presentatisi.
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