Inaugurata a Londra la monumentale retrospettiva sui mostri sacri Pink Floyd, la rock band che ha maggiormente cambiato la storia della musica dagli anni Sessanta ai giorni nostri.Their Mortal Remains mostra Pink Floyd
The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains
Dispiaciuti dalla consapevolezza di non poter più assistere a uno degli spettacolari e magici concerti della band che, con le sue canzoni e le sue scenografie, ha fatto sognare intere generazioni, rincuoriamoci rientrando in quel mondo attraverso una mostra in suo onore.Their Mortal Remains mostra Pink Floyd
Ebbene si, dal 13 maggio al 1° ottobre, al Victoria and Albert Museum di Londra, si terrà Their Mortal Remains, l’attesissima mostra sull’arte e la storia dei Pink Floyd.
Un viaggio nel tempo attraverso l’anima e l’immaginazione dei Pink Floyd, sempre accompagnate da grandi interventi visivi, che nulla hanno lasciato inesplorato, dalle copertine dei dischi, ai manifesti, ai grandi show dal vivo, fino alle opere cinematografiche.Their Mortal Remains mostra Pink Floyd
Un omaggio a chi per primo piantò le vere radici dei Pink, Syd Barret, colui che con una chitarra riusciva in qualcosa che i compositori contemporanei di allora solo tentavano.
Un ritorno alla musica che sembrava oltrepassare ogni confine, che sbalordiva per l’audacia e l’innovazione e per la magia che riusciva a creare in ogni sua manifestazione.
Di tutto questo Their Mortal Remains si fa portatrice e conservatrice, mostrando ai cari vecchi fan e ai giovani d’oggi forse i documenti più toccanti dei 50 anni di storia della band.
Un viaggio lungo 50 anni
La mostra segue un percorso cronologico che inizia con la riproduzione in scala gigante del Bedford van, proseguendo nel tunnel del Bianconiglio.
Un’ampia sala è dedicata agli esordi e ai mesi magici del ’67, con le date all’UFO club di Londra che vengono ricordati non solo con locandine dell’epoca, ma anche con il caratteristico gioco di luci psichedeliche che caratterizzava i concerti del gruppo.
Vengono evidenziati gli studi in architettura di Waters, Mason e Wright che avrebbero poi influenzato la concezione di concerto negli anni a venire.Their Mortal Remains mostra Pink Floyd
La piccola sala che omaggia Wish You Were Here ricorda attraverso una polaroid di Syd Barrett l’altissimo prezzo pagato da quest’ultimo, ma anche quanto Syd abbia continuato ad essere presenza costante nella storia della band.
Una gigantesca sala è dedicata a The Wall, in cui troviamo il gigantesco muro con annessi i gonfiabili protagonisti, tra cui il famoso professore pupazzo.
E, ancora, la sala dedicata a The Dark Side Of The Moon che, tra i tanti oggetti ad esso collegati, vede esposti il prisma, il sintetizzatore VCS3 usato per comporre On The Run e la striscia di monete utilizzata da Waters per creare parte dell’intro di Money.
Inoltre, durante tutta la durata della mostra si è accompagnati da una colonna sonora permanente grazie alla meravigliosa sound experience progettata da Sennheiser.
Questa permette di muoversi per l’exhibition ascoltando in cuffia interviste e canzoni che cambiano a seconda del percorso, immergendosi completamente nel mondo di Waters e soci.
Infine, il viaggio termina con una piacevole sorpresa
Un’esperienza a 360° in AMBEO Mix dell’ultima esibizione dal vivo, la commovente esecuzione di Comfortably Numb sul palco di Danzica del Live 8 nel 2006.
Vedere Waters, Gilmour, Mason e Wright abbracciati a salutare il mondo per l’ultima volta vale da solo il prezzo del biglietto.
Insomma, è una vera fortuna che i giovani di oggi (e anche i meno giovani) possano rientrare in quel mondo di protesta e disagio che i mitici Pink Floyd erano riusciti a costruire grazie alle loro canzoni e alle loro scenografie.
Una mostra assolutamente da vedere!