Un’ inondazione di sensi tool inoculum album uscito
Ci sono voluti 13 anni e un tot di false partenze, ma finalmente il nuovo lavoro in studio dei Tool vede la luce.
Fortunatamente Keenan e i suoi non ci propinano il loro personalissimo “Chinese Democracy” (ci hanno messo 15 anni per farlo, i fan un mese per dimenticarlo: ora si può dire, vero?): infatti è palese che la risposta alla domanda se sia valsa la pena questa lunga attesa è positiva. Senza remore o dubbi.La gestazione smisurata di “Fear Inoculum”, dunque, si dimentica facilmente nell’arco del tempo di ascolto del primo brano, perché i Tool riescono a trasportarci con disinvoltura in una dimensione onirica e cerebrale al tempo stesso, in cui il suono comanda con le sensazioni che riesce a trasmettere.tool inoculum album uscito
Un cambiamento di rotta
Si tratta di un album senz’altro fedele al nome e alla fama dei Tool, ma pur non apportando stravolgimenti blasfemi al loro sound mostra un cambiamento di rotta, una sorta di evoluzione-progressione verso nuovi lidi. E ci sono diversi indizi a dimostrarlo.Cominciamo con il fatto che questo è il disco più lungo che la band abbia mai inciso: 85 minuti circa spalmati in sole sette tracce (la versione digitale comprende anche tre intermezzi non compresi nel CD).tool inoculum album uscito
Continuo cambiamento tool un mondo nuovo è qui
La più lunga – la conclusiva “7empest” – occupa 15’44’’, tutte le altre hanno durata variabile fra i 10 i 13 minuti abbondanti. In pratica ogni pezzo è una sorta di suite, un’opera a sé dal respiro molto prog, a tratti evocativo dello spirito da jam alla Grateful Dead – ma trasportato sul pianeta Tool. Poi ci sono i synth e le tastiere, che questa volta si fanno sentire in modo massiccio in tutti i brani: creano melodie, riempiono vuoti, danno profondità e atmosfera… insomma vengono utilizzate in modo da dare una sorprendente coloritura inedita al sound dei Tool.tool inoculum album uscito
Una tempesta
Come canta Keenan in “7empest”, “A tempest must be true to its nature / A tempest must be just that” (“Una tempesta deve essere fedele alla propria natura / Una tempesta deve solo essere una tempesta”). E i Tool, come la tempesta, hanno fatto esattamente così. Perché era l’unica da fare.
Il risultato è “Fear Inoculum”, un album denso che cresce con gli ascolti ripetuti. Ma anche un disco che colpisce al primo impatto, come un dardo dalla punta uncinata. tool inoculum album uscito
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