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X Factor 11: le scelte ai Bootcamp della puntata di giovedì 12 Ottobre

Giovedì 12 Ottobre è andata in onda una nuova puntata dei Bootcamp di #Xfactor2017.
x factor. 12 ottobre 2017
x factor. 12 ottobre 2017

Maionchi fenomenale anche se ha avuto una reazione eccessiva ascoltando la versione de “Il cielo in una stanza” proposta da Giulia Militello: non solo ha duramente criticato la sua reinterpretazione, ma ha anche deciso di negarle una delle cinque sedie disponibili nella fase dei Bootcamp.

Le parole di Mara sono state molto dure:

“Io non so se hai capito questa cosa: se tu vuoi cantare, riconosci una canzone così, la perfezione di una nota dopo l’altra che nessuno farà mai più” ha poi tuonato, ribadendo poi di essere assolutamente seria: “Questa canzone è legata a periodi di vita” ha continuato, “Tu hai tentato di cambiarla per la tua personale vanità”.

 

x factor. 12 ottobre 2017

Levante brava e misurata, ma anche lei si è fatta prendere la mano un po’ troppo. Si è fatta influenzare dal pubblico escludendo la frizzante Noemy Rao.

X Factor  è stato come sempre frenetico, non lascia respirare. È il format più britannico (e più seguito, nel senso anche di imitato) di tutti (guarda i vincitori delle precedenti edizioni). Non c’è il buco di uno spazio, ciascuno si gestisce come meglio può in ragione di esperienza e carisma, ma per chiunque è vietato perdersi per strada anche solo un secondo.

I voti della puntata del 12 Ottobre

SQUADRA: “OVER” (Voto 7)

E’ l’unica delle quattro squadre che potrebbe giocare due campionati: Sanremo e X Factor.

Al Festival della Canzone non farebbero brutta figura né il “Grignani preso bene” Enrico né il tenorino hipster-renziano Lorenzo, che pare uscito da qualche sito cool milanese.

Valerio, se non fosse per il paragone azzoppante con Giosada fatto da Fedez, sta nel mezzo, mentre 100% X Factor è Andrea, caruccio.

Oltre, nell’iperspazio dei talent, c’è Andrea Radice: qualcuno dei giudici ha detto che “apre la bocca e ti spazza via”, verissimo. Poi (forse) è lui Liberato.

ALLENATORE: Mara Maionchi (Voto 10)

Dicono spesso che Mara Maionchi – oltre a non avere peli sulla lingua – sia oltre le convenzioni, politicamente scorretta, quasi punk. Ma lo pensano per il motivo sbagliato, perché Mara dice “cazzo” e “vaffanculo”. Mara il suo anticonformismo, la sua battaglia alla retorica mainstream, l’ha messo in scena questa puntata tirando su una squadra tutta al maschile, a dimostrazione che per il talento (vero o presunto) non ci siano quote di nessun colore da rispettare. x factor. 12 ottobre 2017

Partita sottotono alle audizioni, la Maionchi stavolta ha dimostrato di essere “la meglio” tra i giudici: l’unica che, da professionista quale è, ha sempre chiesto consiglio per le scelte agli altri giudici, seguendo poi il suo istinto da discografica navigata: ha lasciato a casa “la ragazza col pianino” (copyright Cattelan), troppo Bjork per essere vera, e dato una chance – poi tolta nel gioco delle sedie – al sexy funky tarro della Papu dance. Si è pure incazzata bocciando Giulia e il suo arrangiamento strano de Il cielo in una stanza di Gino Paoli («Una cosa fatta bene, lasciala fatta bene»), smontando il falso mito che tutto possa essere “fatto proprio” e coverizzato a piacere.

Spesso impopolare ma giusta in ogni scelta, Mara chiude a modo suo con la battuta sul dito in culo: «Voglio metterglielo».

SQUADRA: “UNDER DONNE” (Voto 7) x factor. 12 ottobre 2017 x factor. 12 ottobre 2017

Sarebbe anche un 8, tutto merito di Rita – che assomiglia a una giovanissima Vanoni – e della sua versione strappalacrime di Sally di Vasco Rossi: una timida che riesce a rendere ancora la timidezza cool nel 2017, senza sembrare finta né retorica. Rimane un 7, perché si fa fatica a immaginare un percorso di crescita per le altre voci, tutte di talento, ma senza il guizzo che possa stupire. L’unica che ce l’aveva seppur ben nascosto – la party-girl Eleonora – è stata eliminata a favore della prevedibile intonazione di Camille.
x factor. 12 ottobre 2017

ALLENATORE: Levante (Voto 6 1/2)

La più attesa, questo era il suo vero debutto da giudice di X Factor dopo il riscaldamento delle audizioni. Ci eravamo già abituati alla sua retorica della ricerca della “voce unica” e della “forte personalità”. Ma ancora non avevamo ben capito cosa cercasse davvero, almeno fino a questa puntata. Levante inizia facendo la dura, boccia le prime tre (Manila la front desk manager addobbata da cosplayer di Grimes a ragione, la piccola Joni Mitchell a torto) autodefinendosi “tiranno” ma sembra più una strategia per dimostrare di non essere venuta a far da tappezzeria. La sua prova di forza, seppur seduta in posizione da meditazione yoga, pecca di supponenza: non consulta mai gli altri giudici – più esperti, anche solo per ragioni anagrafiche – e insiste sulla dicotomia “mi emoziona/non mi emoziona”. Detto questo, mette su un team oltre la sufficienza, e tanto basta a promuovere pure lei.

Non ci resta che aspettare giovedì prossimo per tutte le novità, nel frattempo continuate a seguirci su Musicaccia.

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